Ritiro anticipato e meno tagli agli «svantaggiati»
Iprecoci sono le persone che hanno lavorato, e versato i contributi, per almeno dodici mesi prima dei 19 anni d’età. Due gli interventi previsti per la categoria. Potranno andare in pensione prima — con 41 anni di contributi, invece dei 42 anni e 10 mesi oggi previsti — se appartengono a tre categorie svantaggiate: disoccupati senza più ammortizzatori sociali, disabili oppure addetti ad attività «gravose». Quali sono le attività gravose? Ci potrebbero essere gli operai dell’edilizia, gli infermieri, forse i macchinisti dei treni e gli autisti di bus e tram. Ma bisogna aspettare qualche settimana perché governo e sindacati si confronteranno anche su questo punto e la lista definitiva non è stata ancora chiusa. Il secondo intervento è la cancellazione del taglio dell’assegno per chi va in pensione prima dei 62 anni d’età: oggi perdono l’1% per ogni anno d’anticipo.