L’incontro
Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea (a destra) con Gunther Krichbaum, presidente della Commissione Affari europei al Bundestag, il parlamento della Repubblica federale tedesca, dove ieri è intervenuto Draghi parlando del bisogno di riforme strutturali la situazione di rendimenti e tassi bassi possa creare problemi e disagi tra i risparmiatori. La Bce tiene sotto osservazione le conseguenze non volute della sua politica. Ma ha ribadito che le misure sono necessarie per sostenere l’economia e fare crescere l’inflazione. Piuttosto, dovrebbero essere sostenute anche dai governi attraverso riforme strutturali, da fare soprattutto nei Paesi non competitivi ma anche in Germania, e attraverso politiche di bilancio espansive. E qui ha fatto una precisazione importante anche per il dibattito italiano. Ha chiarito che la Germania ha spazio fiscale per fare più investimenti. Ma ha notato che il Paese «è vicino alla piena occupazione: non mi sono mai battuto per espansioni di bilancio irresponsabili».
La discussione al Bundestag è stata più che vivace. Tanto che a un certo punto Draghi ha chiarito che eccessi di critiche alla politica della Bce potrebbero danneggiarla e quindi costringere la banca stessa a prendere ulteriori iniziative nella stessa direzione. Di base, però, c’è una tregua obbligata: i parlamentari tedeschi continueranno a criticare Draghi fino alle elezioni dell’autunno 2017 e lui continuerà la sua politica probabilmente anche oltre. Oggi, incontrerà Frau Merkel. Con un obiettivo comune, simile a quello di Schäuble: abbassare i toni, per non affossare l’Europa.