Le trenta telefonate di Muraro Così agiva da dirigente Ama
I colloqui inediti con i vertici registrati nell’inchiesta Mafia Capitale
Paola Muraro è stata nominata assessore all’Ambiente nella giunta capitolina guidata da Virginia Raggi il 7 luglio scorso. Sulla sua figura ci sono subito alcune polemiche perché Muraro è stata per più di dieci anni consulente di Ama, l’azienda municipalizzata che si occupa di raccolta dei rifiuti Panzironi e Fiscon nell’ambito dell’inchiesta su «Mafia Capitale». Non rivelano l’esistenza di reati, ma forniscono comunque uno scenario inedito e ritenuto invece «rilevante» per delineare il rapporto che Muraro aveva con i due manager
A inizio settembre si scopre che Muraro è indagata dalla Procura della Repubblica di Roma per abuso d’ufficio e violazioni ambientali. L’iscrizione è avvenuta nei mesi precedenti, quando ancora non era assessore, ed è emersa durante l’audizione davanti alla commissione parlamentare Ecomafie anche nella gestione delle pratiche con le aziende esterne, comprese quelle che avevano ottenuto gli appalti.
In questo quadro uno dei capitoli che viene esplorato con attenzione riguarda i rapporti di Muraro con Manlio
La sindaca Virginia Raggi, a sua volta sentita dalla commissione, rivela di aver saputo il 18 luglio che l’assessora era indagata (iscrizione avvenuta il 21 aprile). Muraro si è difesa dicendo di non aver mai negato di essere indagata: «Ho solo detto di non aver mai ricevuto avvisi di garanzia» Cerroni — il ras dei rifiuti di Roma finito sotto processo e tuttora indagato per associazione per delinquere nel nuovo fascicolo avviato sulla gestione dei rifiuti — con il quale la donna avrebbe continuato ad avere stretti rapporti anche dopo la nomina in Campidoglio. Addirittura partecipando — insieme con il grillino Stefano Vignaroli — ad alcune riunioni per lo sblocco degli impianti sequestrati.