Per i magistrati il suo ruolo strategico conferma l’ipotesi di abuso d’ufficio
che la rendeva di fatto responsabile degli impianti Tmb e dei tritovagliatori. La legge impone infatti che prima di cercare esperti fuori dall’azienda pubblica, sia obbligatorio verificare l’eventuale presenza di professionalità interne.
I magistrati avrebbero ascoltato su questo svariati testimoni ed effettuato controlli tali da avvalorare il sospetto che Muraro sia stata scelta nonostante l’Ama avesse la possibilità di affidare gli stessi compiti a propri funzionari. I carabinieri del Noe stanno adesso svolgendo ulteriori accertamenti, ma la posizione dell’assessore sembra aggravarsi anche tenendo conto delle sue dichiarazioni pubbliche — confermate in audizione di fronte alla commissione parlamentare Ecomafie — quando aveva minimizzato la propria posizione e quindi non riuscendo a giustificare il compenso da oltre un milione di euro in dodici anni.
Le telefonate, intercettate nel corso delle indagini sull’organizzazione guidata da Salvatore Buzzi e dall’ex estremista dei Nar Massimo Carminati, non erano state trascritte perché ritenute «irrilevanti» rispetto agli illeciti contestati a