Marò, i giudici di New Delhi: «Anche Latorre resterà in Italia»
Avrebbe dovuto tornare in India domani, quando scadeva la sua licenza di convalescenza. Invece Massimiliano Latorre potrà restare in Italia. L’atteso (e previsto) via libera della Corte Suprema indiana è arrivato ieri. I giudici di New Delhi hanno concesso al fuciliere di Marina di poter aspettare in Italia il verdetto del tribunale internazionale dell’Aja chiamato a decidere in quale Paese saranno processati Latorre e l’altro marò rimasto implicato nel caso, Salvatore Girone, entrambi accusati per l’uccisione di due pescatori indiani nel febbraio 2012 al largo del Kerala. Girone è stato rimpatriato a maggio, su disposizione dello stesso collegio arbitrale. Latorre invece è in Italia da due anni, da quando la Corte Suprema indiana gli concesse il rimpatrio per cure mediche dopo aver subito un leggero ictus a New Delhi nell’agosto 2014. Finora gli erano sempre state concesse soltanto successive proroghe. «Momentaneamente si spezza questo circolo vizioso che vedeva ogni tanto la nostra vita messa in discussione. Ora avremo più tempo per recuperare una vita normale. Massimiliano è contento, per lui si prospetta un periodo più tranquillo» ha detto la sua compagna, Paola Moschetti. Per la Farnesina «si tratta di un passaggio importante che riconosce l’impegno intrapreso dal governo italiano con il ricorso all’arbitrato internazionale per fare valere le ragioni dei nostri due Fucilieri di Marina».