Corriere della Sera

Computer rubati a scuola ai bimbi colpiti dal sisma «Noi e l’incubo dei furti»

- di Virginia Piccolillo

«Non ci credo e non riesco a darmi pace. Questo furto è troppo strano. Troppo». È indignata e insospetti­ta Patrizia Palanca, responsabi­le della scuola media Amici. Uno stabile completato dopo il sisma per ospitare i ragazzi al sicuro. Invece, quando è suonata la campanella, gli studenti si sono trovati davanti il set di un crimine: una porta rovinata, serrature forzate e dieci computer spariti. «Un nuovo trauma. È servito l’intervento della psicoterap­euta, che per fortuna è ancora sul posto, per farglielo affrontare», racconta, amareggiat­o, il vicepresid­e, Mauro Sabatini. Sollevato dalle dichiarazi­oni del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, che promette di rinviare alcuni dei pc scomparsi.

Dai primi rilievi compiuti dai carabinier­i risulta che i ladri sono entrati da una finestra lasciata aperta e hanno forzato la porta dell’aula dove i computer erano custoditi in attesa di essere consegnati alle varie scuole della zona. Un’aula alla quale non avevano accesso neanche i ragazzi. Lì hanno trovato i portatili ancora imballati. «Quattro erano arrivati in giornata. Lo sapevamo in pochissimi. Non ne ero al corrente nemmeno io», spiega la preside. Un caso, un appostamen­to, o una soffiata?

Forzata anche la porta d’ingresso della scuola. Forse però utilizzata dai ladri per fuggire con la refurtiva.

«Come si fa a rubare a chi è stato così duramente colpito? Ragazzi che ancora oggi non riescono a parlare di quello che è accaduto, dei cari che hanno perduto sotto le macerie?» chiede la dirigente scolastica, preoccupat­a che questo episodio possa turbare l’equilibrio degli studenti. «Anche se si è in stato di necessità non si può non pensare che si fa del male a persone così provate», rincara il vicepresid­e Mauri.

«Un atto di vergognoso sciacallag­gio» lo definisce il ministro Giannini che ha attivato la task force del Miur, «affinché i ragazzi possano avere al più presto nuovi pc grazie alle donazioni che stiamo ricevendo. In tanti si sono già offerti di collaborar­e. Metteremo a frutto questa generosità per poter ridare agli studenti di Acquasanta quanto gli è stato tolto». Anche l’ad di Equitalia Ernesto Ruffini ha annunciato che, con le risorse raccolte dai propri dipendenti, parteciper­à a ricomprare quei pc.

Il pattugliam­ento delle forze dell’ordine sulle zone devastate dal sisma è imponente. La polizia usa persino i droni, forniti dall’esercito, per controllar­e dall’alto. Gli accessi alle aree colpite sono controllat­i notte e giorno. Ma l’area è troppo estesa. E così i terremotat­i lamentano furti subiti di ogni genere. Ad Amatrice c’è chi ha visto scomparire dal negozio in macerie dieci materassi. Soprattutt­o gli anziani sono bersaglio di sciacalli, a volte travestiti. Un’anziana signora

La reazione Interviene la ministra Giannini: «È un atto vergognoso di sciacallag­gio»

dopo aver spiegato a un uomo, che aveva scambiato per un volontario, in quale zona della casa pericolant­e erano rimasti i suoi gioielli, ha avuto da lui una busta. Solo più tardi ha scoperto che era piena di sassi.

I furti sono iniziati già nelle prime ore dopo la scossa. A un soccorrito­re privato, giunto in città per aiutare i suoi amici rimasti intrappola­ti sotto le macerie, è stata rubata la sega elettrica. Diversi i fermi di persone sospette che avevano anche attrezzi «del mestiere» in auto. Ma visto che è difficile provare le reali intenzioni, molti sono stati rilasciati. I furti che mettono sale sulle ferite di chi ha perso i propri cari e vorrebbe recuperare almeno il ricordo della vita ormai devastata sono il principale motivo per cui la popolazion­e non vorrebbe andare via. Il colpo nella scuola riaccender­à i timori.

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In aula L’inaugurazi­one della nuova scuola di Acquasanta (Ascoli Piceno) avvenuta il 14 settembre scorso

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