Jeans e seno scoperto La sera di Saint Laurent
Vaccarello punta sulle mini asimmetriche e l’animalier colorato Galliano per Margiela «sportivo», arrivano i sandali da trekking
Una grande gru riporta la Y sulla passerella di Saint Laurent. Lassù enorme e al neon la gigantesca YSL incombe sfacciata su chi entra nell’ex convento, ora quartiere generale della maison.
La curiosità è tanta che molti arrivano prima. E assistono all’impossibile: Anthony Vaccarello, lo stilista al suo esordio nella maison fra le più importanti di Francia, esce dal backstage (gesto a dir poco sacrilego) e arriva in sala a omaggiare Pierre Bergé, l’uomo e compagno di una vita di Saint Laurent. I due si abbracciano e parlano. Si intuisce che il vecchio approva quel giovane secco secco e alla fine lo applaudirà annuendo con la testa. Checchenedicano non era mai successo. Lo show di Vaccarello per Saint Laurent rispetta la maison e il designer. Il cocktail è presto detto: un po’ dell’irriverenza della collezione Scandal del 1971, quella con la quale il couturier scioccò la borghesia parigina. Una forte dose di anni Ottanta. E quel tocco di rock pulito e perfetto della party girl di Vaccarello che non è la bad&bitch girl di Slimane. Così ecco che c’è il jeans nella nuova sera di Saint Laurent: nero affusolato, che è la divisa delle parigine cool oggi, o slavato e baggy come piace alle modelle. O l’abito monospalla con un seno (s)coperto solo da un cuoricino di paillettes. O la serie infinita di mini-vesti-bustier in ogni possibile variante di tessuto: pizzo, pelle, raso e paillette, con o senza orli asimmetrici che sono la firma di Vaccarello. Chiodi over, fittati, senza maniche come se non ci fosse un domani. Il nuovo animalier è colorato. Lo smoking è vivisezionato: liscio (classico), lavorato (ricamato) o scomposto (anche a tubino o tuta). Vaccarello, 34 anni, belga di nonno italiano, non è Slimane l’ecclettico, «il profeta» dalle folle adoranti per il suo stile sfacciato, però ha lavorato tanto e bene.
Tremate, John Galliano è tornato. L’inglesaccio ha presentato uno show Maison Margiela a grande impatto emotivo, per idee, quantità e
Bermuda e gonnellone Dries Van Noten sceglie bermuda e gonnellone, techno color per Rochas di Alessandro Dell’Acqua
qualità. La musica suggerisce che è di una donna del futuro che si parla. Forse una marziana con il suo caschetto e il microfono. E poi lo sport che contamina fortemente la collezione: colori, tanti quindi, e poi il neoprene (il materiale sportivo per eccellenza) che si fonde addirittura con il croquet o il cotone, e il nylon che vince sulla seta. Elastici, fibbie e coulisse cingono top e abiti e gonne che cosi si drappeggiano o si arricciano. Sneakers, naturalmente, e sandali da trekking.
In techno color anche Rochas di Alessandro Dell’Acqua che si ispira alle tinte accese delle copertine del fotografo Erwin Blumenfeld. Giallo, lilla, lime, verde, mandarino tingono tulle, pizzo e chiffon di sottovesti e sottane e abiti (pezzi semplici, in stile cinematografico anni Quaranta) che poi lo stilista sovrappone in un gioco di contrasti perfetti. Come, anche, le piccole polo da bowling o i sandali con una zeppa altissima.
Dries Van Noten imprigiona grandi mazzi di fiori importanti nel ghiaccio e li mette in passerella come totem, languidi, che si sciolgono e il rumore amplificato del processo è la colonna sonora dello show. Bermuda e gonnelloni, blazer e caban, trench e abiti di tulle ricamato. Ma il femminile prevale sul maschile, questa volta. Con un tocco vittoriano (il nero, i ricami, i colli alti e le spalle arrotondate) che rende meno languido il romanticismo dei fiori e degli zoccoli. Applausi lunghissimi. Così anche da Olivier Theyskens, stilista alla sua prima sfilata, belga pure lui, dallo stile pulito ed elegante: sia con i miniabiti di pelle serrati da piccoli alamari, sia nei lunghi con lo strascico da gran ballo. Non convince invece il nuovo Lanvin. Bouchra Jarrar, la stilista che ha preso il posto di Alber Elbaz, riporta la maison a uno stile che è quello dell’eleganza francese e borghese fatta di tailleur, abiti da cocktail e da sera con tanta seta e troppi brillii.