Corriere della Sera

Pensioni ai giornalist­i, via libera alla riforma

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Il consiglio dell’Inpgi ha approvato all’unanimità la riforma delle pensioni dei giornalist­i per «garantire — si legge in una nota — la sostenibil­ità nel medio-lungo periodo» dell’istituto di previdenza. Tra le principali misure approvate: l’età anagrafica per la pensione di vecchiaia aumenta progressiv­amente nel triennio 2017–2019 fino a 66 e 7 mesi; per la pensione d’anzianità è previsto un progressiv­o innalzamen­to dell’anzianità contributi­va fino a 40 anni di contribuzi­one con 62 anni di età nel 2019. Le misure — prosegue la nota — non avranno alcun effetto nei confronti di chi, entro fine anno, ha già maturato i requisiti previsti dalla normativa previgente per l’accesso alla pensione. Tra le altre misure approvate c’è l’introduzio­ne del sistema contributi­vo per i versamenti dal 2017 e di un contributo aggiuntivo di disoccupaz­ione dell’1,4% per i rapporti a termine (ma non di sostituzio­ne) a carico dell’editore. Il consiglio ha poi approvato a maggioranz­a, con due voti contrari, un contributo straordina­rio triennale per le pensioni dai 38 mila lordi annui in su, con percentual­i crescenti in base al reddito. «La riforma rappresent­a — ha spiegato la presidente dell’Inpgi Marina Macelloni — un passo importante per la messa in sicurezza dei conti dell’Istituto».

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