Corriere della Sera

Riva Fire, confermata la confisca per 84 milioni

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(g. gua.) Il ministero dello Sviluppo economico incasserà 84 milioni di euro confiscati dopo che ieri la Cassazione ha confermato quasi per intero la sentenza con la quale a giugno 2015 la corte d’appello di Milano aveva a sua volta confermato la condanna inflitta a luglio 2014 dal Tribunale (Tanga-Zelante-Borroni) per 91 milioni ottenuti dalla Riva Fire (holding della famiglia Riva che controllav­a l’Ilva) attraverso una truffa sui sussidi alle esportazio­ni assegnati dallo Stato con la legge Ossola. La Cassazione, però, ha rinviato il processo in appello a Milano per ridetermin­are le pene nei confronti dei tre imputati (annullando anche la confisca di 454 mila euro) perché uno degli episodi contestati è oramai prescritto. Dopo l’inchiesta dei pm milanesi Stefano Civardi e Mauro Clerici, in primo e secondo grado furono condannati a sei anni e mezzo di reclusione per associazio­ne a delinquere Fabio Riva, figlio dello scomparso Emilio, il patron delle acciaierie di Taranto, a tre anni Agostino Alberti, ex consiglier­e di Riva Fire spa, e a 5 anni Alfredo Lomonaco, della finanziari­a svizzera Eufintrade.

Cambio in vista al vertice di Bt Italia

(f.d.r.) British Telecom «sfiducia» a sorpresa i vertici della controllat­a italiana. L’amministra­tore delegato, Gianluca Cimini e la chief operating officer, Stefania Truzzoli, sono stati sospesi martedì dall’incarico per ordine della casa madre londinese. Cimini era alla guida di Bt Italia dal 2011 e Truzzoli, che è anche nel consiglio del Montepasch­i, dal 1999 quando la società si chiamava Albacom. Il motivo della decisione non si conosce. British Telecom Italia si è trincerata dietro il classico «no comment». A quanto risulta a Cimini e Truzzoli la sfiducia sarebbe stata comunicata martedì da Corrado Sciolla (foto), presidente Europe and global telecom markets di British Telecom Global Services e a lungo plenipoten­ziario in Italia del gruppo britannico, che ieri avrebbe messo al corrente una rosa ristretta di manager, chiarendo che si tratta di una situazione temporanea.

Conti fittizi, tolti 41 milioni al ceo di Wells Fargo

(m. bor.) Costa cara al ceo di Wells Fargo, John Stumpf lo scandalo dei conti fittizi. Stumpf non percepirà i 41 milioni di dollari di stock options a causa della truffa con la quale numerosi dipendenti della banca avrebbero aperto due milioni di conti fittizi a nome di clienti per raggiunger­e gli obiettivi e ottenere bonus. «Il management risponda del suo operato» ha sottolinea­to Janet Yellen, presidente della Fed.

Deutsche Börse-Lse: Antitrust Ue apre un’inchiesta

La Commission­e europea ha aperto un’indagine antitrust approfondi­ta per verificare se la fusione tra Deutsche Börse e London Stock Exchange Group (Lse) ridurrebbe la concorrenz­a in diverse aree delle infrastrut­ture dei mercati finanziari.

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