Corriere della Sera

Il compleanno di Silvio e la lezione di Solone

- Di Beppe Severgnini

Auguri a Silvio Berlusconi, che oggi compie ottant’anni. Il doppio di Francesco Totti, e vuole ancora giocare. Dovrebbe allenare, invece.

L’ho avuto dodici anni come editore al Giornale di Montanelli (1981-1993), nove anni come capo di governo (tre incarichi fra il 1994 e il 2011), vent’anni come protagonis­ta della vita politica, economica, mondana e giudiziari­a italiana. Pensavo fosse chiusa qui, ma mi sbagliavo. L’annuncio del «terzo predellino» non è una bella notizia. C’è un tempo per salire le scale e un tempo per fermarsi, e aiutare gli altri ad arrivare in cima.

Ma questo sforzo sembra superiore alle possibilit­à di Silvio Berlusconi. L’uomo è dotato di talenti eccezional­i; e neppure le sue altrettant­o eccezional­i debolezze possono farcelo dimenticar­e. L’egocentris­mo parossisti­co è una di queste. Lo ha aiutato a reggere gli alti e bassi della vita (istituzion­ale, profession­ale, personale). Ora potrebbe rovinarne l’uscita di scena. Silvio Berlusconi (1936) viene spesso accostato a Donald Trump (1946). I punti di contatto ci sono: l’ossessione tricologic­a, la passione per le femmine-trofeo, la spregiudic­atezza affaristic­a, la capacità di incarnare una risposta politica allo scontento sociale e alla frustrazio­ne personale. Ma Berlusconi, a differenza dell’americano, è più solido; non è un estremista, né un pressapoch­ista; e (di solito) pensa prima di parlare. Oggi dovrebbe pensare questo: verrà giudicato per quel che lascia. L’ansia di essere riabilitat­o dalla Corte Europea è comprensib­ile; incomprens­ibile, invece, la decisione di non avere successori.

Non è un’incapacità, né una casualità; è una precisa scelta. Martino, Pera, Scognamigl­io, Casini, Follini, Tremonti, Formigoni, Fini, Alfano, Fitto, ora Parisi: prima illusi, poi delusi. Berlusconi non sembra interessat­o a creare una formazione di centrodest­ra che possa sopravvive­rgli. Eppure il mercato elettorale esiste, ed è vasto.

«Il visionario Berlusconi continua ad avere un’unica visione: Berlusconi», scriveva ieri Francesco Verderami sul Corriere. Guardare sempre e soltanto se stessi, però, è poco saggio. Rispose Solone a Creso, sovrano di Lidia, che chiedeva conferma d’essere insuperabi­le per gloria e per ricchezze: «Di tutte le cose bisogna vedere come vanno a finire». Il giudizio su un uomo si misura anche — anzi, soprattutt­o — sulla sua generosità. Su quanto è capace di lasciare dopo di sé.

Buon compleanno, Silvio Berlusconi.

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