Renzo Piano in Aula: «Cantieri leggeri per la ricostruzione»
«Abbandonare il concetto medioevale di fatalità». È l’invito del senatore a vita Renzo Piano intervenuto ieri in Aula a Palazzo Madama sul progetto «Casa Italia» e sul sisma. «Il terremoto c’è sempre stato in Italia e ci sarà sempre». La soluzione, per l’architetto cui Renzi ha stretto la mano (foto Jpeg), sono «cantieri leggeri».
Con la vittoria del No Renzi dovrebbe dimettersi e lasciare che il Colle indichi un percorso verso le urne con un nuovo sistema I tre poli? Non è detto che resti così Pochi anni fa M5S non esisteva e il vento populista potrebbe presto esaurirsi
«Qualunque sia l’esito del referendum ci sarà un centrodestra pronto a governare. Se vincesse il No Renzi dovrebbe dimettersi da premier e lasciare al capo dello Stato il compito di indicare una soluzione di transizione, in modo da andare alle urne con un nuovo sistema di voto. Approvando subito, se possibile, una legge che dia vita nella prossima legislatura a un’Assemblea costituente».
Il centrodestra appoggerebbe questa «soluzione di transizione»?
«No. È l’attuale maggioranza che dovrebbe assumersi le proprie responsabilità. In Parlamento andrebbe approvata una nuova legge elettorale per eliminare il secondo turno e rivedere il premio di maggioranza».
Ma così le larghe intese sarebbero inevitabili, dato che in Italia ci sono tre poli.
«Non è detto che resti così. Pochi anni fa il M5S non esisteva e il vento anti-sistema potrebbe presto esaurirsi. I Cinque Stelle non hanno radici profonde nella storia del nostro Paese come il centrodestra e il centrosinistra».
Nell’attesa che Grillo si dissolva, però, senza Italicum e ballottaggio si andrebbe alla grande coalizione.
«La legge elettorale non dovrebbe avere un premio di maggioranza eccessivo, altrimenti i cittadini si sentirebbero esclusi dalle scelte e non andrebbero a votare. In Parlamento deve esserci una maggioranza che corrisponda alla maggioranza del Paese»...