Corriere della Sera

«Sono contro le larghe intese Ora una legge senza ballottagg­io» Il manager: no a premi di maggioranz­a alti, il Parlamento deve rappresent­are il Paese

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stanno erodendo la fiducia dei cittadini verso la politica. In materia economica così come sulla tematica estera, serve una svolta. Noi non sappiamo se l’attuale stagnazion­e sarà secolare, ma siamo certi che l’Italia, insieme alla Grecia, sta nella buca dove è entrata dai tempi del governo Monti. Vanno abbassate le tasse su lavoro e imprese, ma i tagli di spesa necessari vanno fatti con un approccio diverso. A Bruxelles non serve battere i pugni sul tavolo, va riconquist­ata una leadership perduta dopo che è stato dissipato il lavoro di Berlusconi per avvicinare la Russia all’Occidente e bloccare i flussi migratori dall’Africa mediterran­ea».

Sembra un discorso da candidato premier...

«Non è tema del momento. Il mio è un contributo alla ricostruzi­one del centrodest­ra».

Anche perché Berlusconi pensa al «terzo predellino».

«Berlusconi è un leader determinat­o, e consapevol­e che serva una fase di rigenerazi­one per recuperare i voti persi».

Ma incontra Matteo Salvini e Giorgia Meloni senza di lei.

«Giudico positiva quella riunione. Finalmente si capisce la rotta. E condivido il No riformista al referendum, contro una modifica della Costituzio­ne confusa e sgrammatic­ata. Un No per fare riforme migliori, contro una riforma nata su una frattura nel Parlamento e nel Paese».

Veramente in Parlamento Forza Italia ha votato Sì fino al penultimo voto.

Le grandi coalizioni non mi convincono Quando si fa come per le elezioni a Milano le forze anti sistema finiscono ai margini

«In un contesto di scontro bipolare aspro come l’attuale, ogni tentativo di accordo, anche limitato e relativo a materie istituzion­ali, finisce in contorsion­i».

Berlusconi si sta contorcend­o al pensiero che la vittoria del No finisca per avvantaggi­are i Cinque Stelle.

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