Cristalli e pizzi tech, le «atlete del futuro» di Rabanne
DALLA NOSTRA INVIATA
Marziane? Sacerdotesse? Atlete del futuro? Paco Rabanne by Julien Dossena è sempre più rispettoso del Dna di questa maison visionaria e sperimentale. Con il suo tocco fresco la sta ben proiettando sull’oggi di una giovane donna che al classico preferisce il futuro trasmettendo comunque il senso dell’eleganza: gonne al ginocchio dal taglio impeccabile, pantaloni che calzano a pennello, minikilt precise, top e bluse ben «fittati». E sono i materiali a fare la differenza: reti di cristalli, dischi di plastica, pizzi tecnici e intrecci metallici. Il piglio sportivo dà poi la sferzata in più.
Delude assai invece Balmain di Olivier Roustaing che interrompe di colpo la serie dei mini abiti bustier tutti un ricamo e una lavorazione, diventati di culto fra le celebrità tutte curve, e si lancia sul genere soldatesse/vestali. Dunque silhouette lunghe lunghe e una variante hollywoodiana della sahariana di sete e chiffon e quant’altro che diventa abito o, se resta giacca, va su pantaloni che sono come gonne ma aperte davanti. Inspiegabile. Si salvano i cinque abiti, naturalmente corti, del finale in maglia di metallo oro, drappeggiati.
Da Chloé c’è l’esprit marinaretta In passerella Alcuni dei modelli presentati a Parigi. Da sinistra, gonna al ginocchio per Paco Rabanne, la gonna aperta sul davanti di Balmain, chiffon e balze da sera per Chloé e un completo di Vionnet con giacca e pantaloni con i pantaloni ampi, le bluse con il tipico collo quadrato. Ma anche parka e blouson percorsi da coulisse. Bermuda, naturalmente. Stampe catena e tute che sono una rivisitazione di quelle dei pescatori di Bretagna. Nel finale pizzi e chiffon a balze per serate in riva al mare. Abiti che fluttuano come onde anche da Vionnet: drappeggi o ruche. Chiffon, o comunque tessuti leggeri per tuniche, abiti colonna, vestaglie, sottovesti. Giacche sartoriali e, per la prima volta in Vionnet, il jeans. Anche le signore nel loro piccolo vogliono stare rilassate.