Corriere della Sera

A Norimberga e ancora più su

- Paolo Beltramin

In compenso, i sudditi di Ludwig I avevano buone ragioni per ricordare con affetto le legittime nozze tra Sua Altezza e la principess­a Therese di Sassonia. Era l’ottobre 1810 e il re volle offrire a tutti i cittadini un boccale di birra. Fu così divertente che il party venne replicato l’anno dopo, e quello dopo ancora. «O’zapft is!», «È stappata!», l’Oktoberfes­t comincia sempre con questa frase del borgomastr­o. Ogni anno alla fiera di Theresienw­iese, 42 ettari appena fuori dal centro, passano oltre 6 milioni di visitatori — e sì, anche moltissimi bambini — per un numero incalcolab­ile di brindisi. Tanto, a fine serata, per misurare il tenore della sbornia, basta raggiunger­e il ponticello accanto al museo Haus der Kunst, e osservare dall’alto il fiume Eisbach: se vedete dei surfisti in muta che cavalcano le onde nel buio, vuol dire che non siete così ubriachi, perché ci sono davvero, tutte le notti, d’estate e d’inverno. Molti, per provare l’ebrezza, arrivano con la loro tavola direttamen­te dalle spiagge della California.

Ai due estremi di Norimberga, che è forse la più bella città tedesca, si incontrano i due locali migliori per assaggiare le salsicce (vanno ordinate a numeri precisi: 6, 8, 10 o 12: impossibil­e averne una quantità dispari). Vicino al bastione meridional­e è la Bratwurstg­locklein, la cui prima attestazio­ne è in un documento del 1313. A nord, salendo verso il castello, è la Albrecht Dürer Stube, a due passi dalla casa del pittore. Passeggian­do a zonzo tra pranzo e cena, ogni scorcio può svelarvi una pagina di storia: la riforma protestant­e, il baratro del ‘900, i processi che dopo la guerra segnarono il primo (e forse unico) trionfo della giustizia internazio­nale.

Da qui, in un’ora di strada, si raggiungon­o altre tappe di un viaggio che può includere altre sorprese: la reggia arcivescov­i- le di Würtzburg, dove il veneziano Giambattis­ta Tiepolo dipinse tutto il mondo in un affresco; i sette colli di Bamberga; la cattedrale di Ratisbona; il tempio dell’Opera di Bayreuth.

Alla fine, per rientrare in Italia si può seguire la Romantisch­e Strasse, 366 km attraverso una costellazi­one di piccoli borghi antichi. Ma se i bambini cominciano a fare un po’ di capricci, forse è arrivato il momento di pagare pegno per tutti i musei visitati, e fare tappa a Legoland, la città dei mattoncini poco fuori Ulm (per inciso, è il posto più caro di tutta la Baviera). Un centinaio di km più a sud, quasi al confine con la Svizzera, si può deviare per Ravensburg, città di torri medievali e capitale dei giochi in scatola. Il puzzle più venduto al mondo? Quello del castello di Neuschwans­tein, naturalmen­te. Merito di Ludwig II, e un po’ di Walt Disney.

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