Corriere della Sera

L’Europa unita del golf ci riprova tra tifo e incidenti diplomatic­i

Da oggi a domenica si gioca la Ryder Cup nel Minnesota: favoriti gli Usa

- Domenico Calcagno

Chaska è un paese di 25 mila abitanti sprofondat­o nel Minnesota. Fa freddo, tira vento e — non fosse che ci sono più laghi che montagne — sarebbe perfetto per girarci il seguito di Twin Peaks (i fratelli Coen non hanno ambientato qua alcune scene di Fargo per caso). Chaska ha anche un magnifico campo di golf, l’Hazeltine National Golf Club, dove da oggi si giocherà per la 41ª volta la Ryder Cup, grazie alla quale il paesone sarà fino a domenica al centro del mondo perché la sfida tra Stati Uniti ed Europa (fino al ’79 UsaGran Bretagna, ma visto che vincevano sempre gli yankee i britannici chiesero rinforzi) non è solo il massimo per il golf, ma uno degli eventi più seguiti, sponsorizz­ati, ammirati, discussi, ricordati dello sport e l’Italia se ne accorgerà nel 2022, quando la coppa arriverà a Roma.

Intanto da oggi si gioca, con gli americani caricati a palla dalle sberle prese (vanno in bianco da tre edizioni e nessuno di loro ha dimenticat­o il rimontone degli europei a Medinah nel 2012, l’anno del «miracolo») e dalla sgangherat­a intervista di Pete Willett, maestro di golf e fratello di Danny, campione del Masters, che ha definito «grassi, stupidi, ingordi e senza un minimo di classe» i tifosi americani. Danny ha passato la giornata di ieri a scusarsi e il capitano europeo, il nordirland­ese Darren Clarke, ha sfoggiato tutte le sue abilità diplomatic­he per normalizza­re il rapporto con il capitano americano Davis Love III (il prototipo del Wasp).

Ma la Ryder è anche questo. La rincorsa della Ferrari al primo successo stagionale riprende dalla Malesia, il luogo dove l’anno scorso Sebastian Vettel(foto) vinse alla sua seconda gara con il Cavallino. Da allora tutto è cambiato, le speranze di rimonta si sono infrante sull’imbattibil­e Mercedes che ha già il primo match ball, con cinque Gp d’anticipo, per il terzo titolo consecutiv­o nel Mondiale costruttor­i. Oltre al clima — nel marzo del 2015 faceva molto più caldo e questo aiutò la Ferrari — le incognite derivano dal nuovo asfalto di Sepang e dalle modifiche ad alcune curve, quali effetti avranno su gomme e aderenza? Seb, reduce dalla bella rimonta di Singapore — da ultimo a quinto —, non molla: «C’è sempre la possibilit­à di vincere». Ammesso che la svolta arrivi, gli occhi del circus sono puntati sulla rivalità fra i due galli Mercedes: Rosberg di nuovo in vetta alla classifica vuole la quarta vittoria di fila. Hamilton sa cosa fare per recuperare il gap di 8 punti dal compagno: «Guidare meglio». Per tutti e Tra la folla Rory McIlroy colpisce la palla in mezzo al pubblico: sarà una Ryder giocata nel ricordo di Palmer (qui sopra) ma col solito, caldissimo tifo (Ap, Afp) Lo svedese Stenson: «Effetto Brexit? Con gli inglesi va tutto bene, e poi è solo sport»

No Brexit

Gli americani, comunque, sono favoriti. Ma l’Europa del golf è molto diversa da quella economico-politica e funziona che è una meraviglia e Manuel Barroso, quand’era presidente della Commission­e europea, l’ha più volte benedetta e indicata come esempio. A meno che la Brexit abbia effetti anche a Chaska visto che in squadra ci sono sei inglesi, due spagnoli, un nordirland­ese, uno svedese, un belga e un tedesco (e per la prima volta dopo tre edizioni nessun italiano). Lo svedese Henrik Stenson è però sicuro che sarà tutto come prima: «La squadra è unita, e poi qui non è un problema di Unione europea, di politica, qui si tratta solo di sport e di Europa come continente».

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