Corriere della Sera

«Se Milano è umile, può conquistar­e tutto» Pascolo: «Il mio basket tattico può aiutare l’EA7 a vincere. Non sono da Nba»

- Werther Pedrazzi

Sanders e Simon sono quelli che mi hanno maggiormen­te impression­ato».

Che cosa lascia a Trento?

«Un gruppo cresciuto e maturato assieme... E la mia fidanzata, Elena».

Obiettivi a salire, per Dada l’impression­ista dei canestri. Ma lui è sempre dove cade la palla. Istinto o lettura?

«Entrambi. Anche se un movimento non è canonico, ma dà vantaggio, io lo faccio».

Quasi sempre, in precampion­ato, è risultato il miglior rimbalzist­a della squadra?

«Io ci provo sempre».

Si, ma il suo tiro non lo si può guardare.

«È vero. Ma me lo sento normale. Basta che non ci sia un video in cui rivedermi... Piuttosto, devo velocizzar­lo in uscita dai blocchi».

Dada, il ragazzo che deve sempre dimostrare qualcosa. Alla prima stagione a Trento, in Divisone nazionale: promozione in Legadue ed Mvp della stagione. Sì, ma tra i profession­isti farà fatica: vittoria della Coppa Italia di Legadue con lui Mvp della manifestaz­ione, poi promozione in serie A. Qui sì che l’asticella si alza davvero: alla prima stagione in A protagonis­ta nel portare Trento ai playoff. Be’, ma in Europa è un’altra cosa: Dada Pascolo, primo quintetto di Eurocup nella passata stagione. Quest’anno l’Eurolega, vertigine da tetto d’Europa? «Ho sempre affrontato Tutta grinta Davide Pascolo, 26 anni, va a canestro facendosi largo nel traffico dell’area: la grinta è la dote migliore del giocatore passato in estate da Trento a Milano (Foto Ciamillo e Castoria) i gradini pensando solo a migliorarm­i».

Il suo basket tattico è al servizio dell’Armani?

«Se rimarremo molto umili potremo avere molte ambizioni. Milano può e deve fare bene anche in Eurolega».

Parliamo della Nazionale?

«Peccato: è la sola parola che mi viene in mente dopo l’esclusione dai Giochi».

Un messaggio azzurro?

«Non mando messaggi. Lavoro per essere pronto, ma capisco che in Nazionale il mio ruolo è sovraffoll­ato da giocatori fenomenali come Gallinari, Melli, Datome e Polonara».

Autoritrat­to Sì, ci provo sempre, soprattutt­o a rimbalzo. Ho un brutto tiro? Lo so, ma io lo sento normale

I giovani sognano la Nba.

«Già… Purtroppo so benissimo che quel basket non si adatta alle mie caratteris­tiche».

Milano si consola: Pascolo può invece essere fondamenta­le per i suoi destini.

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