Rimborso totale ai terremotati
Si alza il velo sul decreto terremoto in approvazione oggi al Consiglio dei ministri: rimborsati per intero i danni alle prime e seconde case all’interno del «cratere», fondi anche ai Comuni confinanti.
I danni causati dal sisma del 24 agosto a prime e seconde case saranno rimborsati per intero. Di sicuro quelli alle abitazioni che stanno all’interno del «cratere», cioè l’area dove il terremoto ha causato più danni, mentre altri soldi saranno a disposizione di chi possiede case danneggiate in Comuni diversi da quelli devastati dal sisma. Fuori dal «cratere» si darà il 100 per cento di contributo alle case di residenti e il 50 per cento alle seconde case, che si aggiungeranno alla lista, nella «grande opera di recupero» antisismico del Paese. Ecco la bozza del decreto terremoto che sarà portato e, salvo colpi di scena, approvato nel Consiglio dei Ministri di stamane. Subito dopo il premier, Matteo Renzi, partirà per le zone terremotate. Visiterà Amatrice, Accumoli e Arquata. E, sempre nelle Marche, la Tod’s, azienda di Diego Della Valle, interessato ad investire nelle zone colpite dal sisma.
Il testo
È stato limato fino a tarda sera il provvedimento sugli interventi urgenti. Più di 60 pagine che ridisegnano il futuro di quelle terre. Con finanziamenti per le attività, un «art bonus», un fondo di garanzia per piccole e medie imprese. Soldi che, almeno secondo la bozza del decreto, saranno gestiti, in regime di emergenza, dal commissario per la ricostruzione Vasco Errani, bypassando i sindaci. Punto che genera perplessità sul territorio.
Il commissario
Tutto viene accentrato al fine di «assicurare la tempestività, l’efficienza e la trasparenza», alla struttura del commissario che si articola in varie aree. C’è una «unità organizzativa per gli interventi di ricostruzione» e una «operativa per il recupero delle attività economiche». Saranno questi uffici a sovrintendere ad ogni aspetto: dalla concessione dei contributi, alla pianificazione urbanistica, ai controlli. Ci sarà una centrale unica di committenza. E tutte le stazioni appaltanti degli interventi pubblici dovranno avvalersene.
Tasse, bollette, Aia
Per «cause di forza maggiore», si sospendono i termini per adempimenti, versamenti contributi, assicurazioni, notifiche, sanzioni amministrative, pagamento delle rate dei mutui e dei finanziamenti, canoni di affitto. E delle fatture di acqua, gas ed elettricità. Tra i differimenti, anche la sospensione, per un anno, dei controlli previsti nell’Aia per le imprese coinvolte nel sisma.
Agricoltura e imprese
Si prevedono «agevolazioni fino a 200 mila euro in tre esercizi finanziari per le imprese di servizi, artigianato, commercio». C’è un capitolo dedicato all’agricoltura e ulteriori 10 milioni di euro destinati alle zootecnie.
La ricostruzione
In passato procedure macchinose e non trasparenti hanno fatto sì che, dopo il sisma, arrivassero criminali e speculatori. Mentre le lentezze facevano sì che da piccole crepe negli edifici se ne aprissero di devastanti. Le imprese potranno partecipare solo riunite in raggruppamenti. Ci sarà una lista di merito delle imprese e una dei professionisti. Un avviso pubblico per reperire professionisti abilitati con determinati criteri. Il contributo massimo per le attività tecniche è del 10 per cento più Iva. Cui potrà essere riconosciuto un aggiuntivo 2 per cento. Ci sarà una soglia massima di acquisizione degli incarichi per gli edifici pubblici. E su tutto vigilerà Raffaele Cantone.