Corriere della Sera

Soldi nel soffitto Corona in cella

Milano, dopo i soldi murati anche il giudice di sorveglian­za sospende l’affido terapeutic­o

- di Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella

Prima il tesoro da 1,7 milioni murato nel soggiorno della sua socia, poi altri fondi occulti rintraccia­ti in Austria: ritorno in cella per Fabrizio Corona, l’ex fotografo dei vip.

Il principale nemico di Corona, come confermano anni di guai giudiziari, è Fabrizio Corona. Che ieri, dalle carte del suo terzo arresto, scopre di essere stato lui stesso a spifferare agli inquirenti, senza accorgerse­ne, il nascondigl­io del milione e settecento­mila euro in contanti che teneva murati nel controsoff­itto del soggiorno della sua collaborat­rice Francesca Persi. «Sono scioccata, mi sono entrati di nuovo i ladri in casa... hanno spaccato tutto», gli diceva il 3 settembre la donna terrorizza­ta dalla visita notturna di strani ladri armati di piccone alla ricerca di ciò che evidenteme­nte sapevano essere lì occultato. Ma Corona era angosciato da ben altro e le domandava a raffica: «L’hanno preso? (...) Hanno spaccato i muri?». E anche se lei ripeteva «No, Fabrizio, ti ho detto di no, Fabrizio», Corona non si sentiva affatto rassicurat­o: «Giura!».

Quei soldi, che i ladri non erano riusciti a trovare, li troverà invece la polizia il 7 settembre. Ed è da questo momento che, alle orecchie di chi nella Procura di Milano lo stava intercetta­ndo come possibile vittima di una richiesta estorsiva di 50.000 euro rafforzata da una bomba carta sotto casa il 16 agosto, Corona passa a «indagato» di una nuova storia che ieri lo riporta a San Vittore, arrestato (insieme a Persi) per l’ipotesi di reato di «intestazio­ne fittizia di beni» sottratti alla Atena srl, di cui sono soci madre e fratello, e con la quale gestisce le serate. Beni che, nell’ordinanza firmata dal gip Paolo Guidi su richiesta del pm Paolo Storari nel pool dell’aggiunto Ilda Boccassini, si intuiscono essere non solo il milione e 700mila euro già sequestrat­o venerdì come misura di prevenzion­e, ma anche

La nuova indagine In carcere a San Vittore con l’accusa di «intestazio­ne fittizia» di beni della società

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