Corriere della Sera

Brunetta, stakanovis­ta anti pd: twitto finché crollo

- Tommaso Labate

«Al contrario di Renzi, io non ho uno spin doctor internazio­nale o italiano. Non ho né un Jim Messina né un Filippo Sensi. Io sono il Jim Messina e il Filippo Sensi di me stesso. E sono molto meglio di Jim Messina e Filippo Sensi». Con la sola imposizion­e delle mani che torturano lo smartphone, e con «la preziosa collaboraz­ione dei fidato Fabrizio» (il suo addetto stampa, Fabrizio Augimeri, ndr), Renato Brunetta ha imbastito una campagna per il No che viaggia su WhatsApp e Twitter quasi ventiquatt­r’ore al giorno, sette su sette. «Mi sveglio alle 6 e mezza e vado avanti fino a che non crollo. Inizio a leggere i giornali e parto coi primi messaggi. Poi twitto quello che penso e ritwitto quello che mi piace. Domenica, per esempio, dovevo andare al centro commercial­e di Castel Romano per cambiare un vestito? Bene, ho twittato sia dalla macchina che dal camerino», scandisce il capogruppo di Forza Italia.

Il No al referendum è la sua fede, Renzi il suo nemico. Il premier ieri l’altro va da Giletti all’Arena? Brunetta è lì, davanti alla tv. E quando non gli tornano i conti, visto che «la tv pubblica e tutti i giornaloni stanno col premier», lo scrive su Twitter ancor prima di pensarlo: «Renzi era in netta difficoltà e quindi dopo la pubblicità si cambia argomento. L’hanno contrattat­o durante pausa per spot?».

Ma visto che il passo di Brunetta su Twitter è difficile da tenere, ecco che — a uso e consumo di chiunque possa mandare in circolo il suo pensiero — il presidente dei deputati di Forza Italia offre un servizio in più. Raccoglie i suoi tweet e li manda via whatsapp. Come ha fatto ieri durante l’intervento di Renzi alla direzione del Pd definendo il premier — in altrettant­i tweet — «bullo di periferia», «premier grazie a primarie tarocche», «spudorato», «disperato», «legge elettorale offresi», «incarta e porta a casa», «giovane marmotta». Tutto in meno di un’ora. Poco prima, a ora di pranzo, dal telefono di Brunetta partiva, destinatar­io «tutta la rubrica», l’annuncio del suo imminente ricorso all’Osce (Organizzaz­ione per la sicurezza e la cooperazio­ne in Europa) «affinché controlli, con propri osservator­i, la correttezz­a di questa campagna referendar­ia italiana e della votazione che ci sarà il 4 dicembre». A seguire, tanto per non perdere l’allenament­o, un post su «Tutte le finte mance di Renzi ai pensionati», un «Esposto all’Agcom per violazione della par condicio» e un dossier dal titolo «In 30 mesi è crollata la fiducia in Renzi».

Ci ha provato Paolo Cirino Pomicino, prima di cena, a placare l’ira funesta del battaglier­o Brunetta, invitandol­o a presentare il suo libro La repubblica delle giovani marmotte. L’ha distratto giusto qualche minuto. Poi il telefonino del capogruppo forzista è tornato oggetto di tortura delle dita brunettian­e. Fino a notte fonda.

Scrivo post dalle 6.30 alla notte Consiglier­i? Sono io lo spin doctor di me stesso Rivolgerò un appello all’Osce perché vigili su questa campagna elettorale

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