E Terminator si chiama fuori «Pure io ho molto peccato ma rispetto tutte le donne»
«Sono cittadino americano da trentatré anni, con gratitudine e orgoglio, e sono repubblicano, lo stesso partito per il quale hanno militato i presidenti Roosevelt, Lincoln e, non dimentichiamolo, Ronald Reagan. Nonché l’amico Clint Eastwood, che ha affermato — ma è bene ricordare che lo ha fatto prima delle recenti rivelazioni — di votare per Donald Trump. Io non lo voterò». Arnold Schwarzenegger, ex governatore della California, non lascia spazio al dubbio. E dichiara con una punta di malinconia: «La mia attività politica ha rappresentato il momento della vita più stimolante, bello e formativo delle mie molte carriere».
Poi l’attore che ha dato vita alla saga di Terminator aggiunge: «Non è necessario, oltre questa dichiarazione, che io acuisca feroci diatribe in un passaggio di consegne così delicato. Posso dire che l’America è un Paese dove il matriarcato è in parte sovrano. In piena campagna presidenziale, ciò che è accaduto ha scatenato un profondissimo conflitto sessista e le donne rappresentano il 53 per cento dell’elettorato».
L’attore di origine austriaca ma naturalizzato statunitense, fa un’analisi amara di quanto accaduto: «Il secondo dibattito tra Hillary Clinton e Donald Trump è stato una vera guerra di posizioni, stili, scelte sociali e accuse anche private — dichiara —. Ciò che mi interessa dire è che non ritengo accettabile da parte di nessuno una posizione che sminuisce l’impegno, il ruolo, la presenza delle donne».
Spiega: «Anche per rispetto alle mie figlie, a Maria Shriver, la mia ex moglie, madre ineguagliabile con cui continuo a festeggiare insieme i compleanni delle nostre ragazze e di nostro figlio Patrick, devo meditare e molto su chi voterò. Per me, per molti americani di diverse generazioni è un periodo di scelte ardue e cruciali».
«Ci sono momenti in cui devi scegliere un Paese che ami e consideri vitale (sempre)e non i rappresentanti del tuo partito — puntualizza l’attore —. Io oggi, sul piano politico, sono fortemente coinvolto soprattutto nel campo ambientalista e dell’istruzione, ma il mio ri- L’addio L’attore ed ex governatore repubblicano della California Arnold Schwarzenegger (Ap) fiuto per qualsiasi dichiarazioni sessista non è certo un’esortazione a non votare, in particolare rivolta ai giovani. Anzi».
Tra le righe lascia capire che il video del 2005 in cui Trump «dice la sua» sul ruolo delle donne non è che una delle tante esternazioni del candidato repubblicano che non ha gradito. Le dichiarazioni di Schwarzenegger arrivano dopo quelle, a dire il vero meno sorprendenti e molto più aggressive, di star «liberal» come l’attore Robert De Niro e il regista Michael Moore,che da mesi non lesinano attacchi diretti e prese in giro nei confronti del candidato repubblicano e che ora ironizzano apertamente sul fatto che tutta la carriera e la vita di Trump L’appello ai fan Il mio non è un invito ai giovani a non votare. Anzi. Il mondo sta vivendo momenti difficili