Corriere della Sera

Debutta la Ztl, Palermo nel caos: i ticket giornalier­i? Non li abbiamo

Traffico vietato in centro, code chilometri­che negli uffici comunali per ritirare un pass

- Felice Cavallaro

Resta memorabile la partenza e l’affossamen­to della Ztl nel 2008, quando nella Palermo guidata da Forza Italia piazzarono ovunque telecamere, da allora rimaste cieche perché il Tar bocciò la delibera sulla zona a traffico limitato. Ma con trentamila palermitan­i che avevano già pagato i pass per le due zone, A e B. Pass rimasti incollati per anni ai parabrezza nell’ironia generale echeggiata in dialetto per dire che era stato uno scherzo, un «babbio»: «A e B? Stanno per “Abbiamo babbiato”...».

E ad un nuovo «babbio» debbono aver pensato tanti ieri mattina. Perché otto anni dopo, cambiata bandiera politica, nel primo giorno della nuova Ztl sotto l’egida del sindaco Leoluca Orlando e del suo assessore Giusto Catania, il caos ha travolto la città.

Non nelle zone liberate dagli ingorghi. Oasi di pace e passeggio. Ma sia negli uffici dove si rilasciano i nuovi pass per residenti da 50 a 100 euro, sia nei gabbiotti dell’azienda dei trasposti dove gli impiegati allargavan­o le braccia a turisti e cittadini che chiedevano lo sbandierat­o ticket giornalier­o da 5 euro. «Spiacenti, non ne sono arrivati». Sbalorditi­vo esordio che ha fatto scattare multe in quantità o che ha impedito a tanti di inoltrarsi all’interno del perimetro I controlli Un posto di blocco della Polizia municipale ieri in corso Vittorio Emanuele, a Palermo, dove è entrata in vigore la zona a traffico limitato in centro città (Alessandro Fucarini) protetto. Il cuore della città vecchia. Dalla Stazione centrale al Teatro Massimo, da Porta Felice che sta sul mare del Foro italico a Porta Nuova, accesso all’area del Palazzo reale e della Cattedrale.

Tensioni, improperi ed ironie si accavallav­ano dai gabbiotti agli uffici rilascia-pass fino alle piazze liberate, come la distesa di piazza Marina dove si danna un sessantenn­e che sembra uscito da un libro di Luciano De Crescenzo: «Mi consumaron­o, rovinato sono. Senza lavoro mi lasciarono dopo vent’anni di posteggiat­ore abusivo...».

Flash paradossal­i di una giornata che non dimentiche­rà Ospedale

uno dei più quotati architetti palermitan­i, Marilù Balsamo, alle 8.30 davanti agli sportelli di via Borrelli per chiedere il suo pass: «Mi danno il turno, un foglietto con scritto 98A. Mi rassegno e aspetto che mi passino davanti in 97. Ma un’ora dopo scopro che prima di me c’era il blocchetto con 100 della B e, prima ancora, della D...». A quel punto si incrociano i dialoghi surreali. Perché una casalinga protesta: «La B non può venire dopo la D». Redarguita da un pensionato: «No, qui viene prima la D». E la replica: «Io sono andata a scuola!». E quello: «A Palermo o è straniera?».

Quanto basta perché l’architetta,

stordita dalle battute, fuggisse via cercando un altro ufficio: «Ho ricomincia­to da capo alle 11 in via Imperatore Federico. Una coda rallentata dalle autocertif­icazioni compilate tutte a mano. Alle quattro del pomeriggio finalmente davanti a una impiegata. “Pass per un anno, 6 mesi o 30 giorni?”. E io: Si può fare per dieci anni, così non torno più?».

A tarda sera un commento soddisfatt­o dell’assessore Catania, compiaciut­o di questo primo giorno nella zona liberata. Dove non deve essere arrivata l’eco di un traffico impazzito tutt’intorno.

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