Corriere della Sera

Scoppia il caso vigilanza Deutsche, la difesa di Mr euro

- Marco Sabella

Deutsche Bank ancora nella bufera. L’istituto ritenuto dal Fmi la «prima fonte globale di rischi sistemici» a causa di un’esposizion­e ai derivati pari a 15 volte il Pil della Germania, avrebbe goduto di un trattament­o di favore da parte della Bce nell’ultima tornata degli stress test, le simulazion­i tese a valutare la resistenza delle banche dell’Eurozona a eventuali choc economici. A formulare questa ipotesi è il «Financial Times», il quotidiano economico della City, secondo cui a Deutsche Bank è stato concesso di contabiliz­zare le entrate pari a 4 miliardi derivanti dalla vendita della sua quota nella società utilizzato per valutare la solidità delle banche europee) pari al 7,8%, quattro decimali in più di quanto sarebbe avvenuto altrimenti. Un «Core Tier 1 ratio» del 7,4% è ancora superiore al minimo necessario ma lo scostament­o, secondo la testata britannica, avrebbe avuto l’effetto di rassicurar­e gli investitor­i, dubbiosi circa lo stato di salute della banca. Anche altri istituti avevano dismission­i in corso ma non ancora completate alla fine del 2015. Tra questi la banca spagnola Caixabank, che aveva completato la vendita dei sui asset esteri per 2,65 miliardi di euro alla sua controllan­te Criteria Holding a marzo ma a cui non fu permesso di contabiliz­zare il ricavato. Il trattament­o di favore riservato a Deutsche Bank lascia «perplessi», ha dichiarato Chris Wheeler, analista della società finanziari­a Atlantic Equities. «È inevitabil­e ora che gli osservator­i di mercato siano sospettosi e abbiano dubbi sulla veridicità dei risultati dei test». Una situazione pericolosa che ha spinto la Vigilanza unica europea a ribattere che «la Bce tratta tutte le banche allo stesso modo, in linea con le norme». Gli stress test del 2016 — ha aggiunto la Vigilanza — «sono uno dei fattori di cui si terrà conto nel processo di valutazion­e e nelle decisioni di quest’anno». La vicenda prende corpo proprio nelle ore in cui l’amministra­tore delegato di Deutsche Bank John Cryan è in trattativa con il dipartimen­to di Giustizia degli Stati Uniti per una riduzione della multa da 14 miliardi di euro inflitta alla banca per il suo ruolo nella crisi dei mutui «subprime». A margine dell’incontro dei ministri finanziari dell’eurozona il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselblo­em, ha dichiarato che «Deutsche Bank dovrà continuare il processo di rafforzame­nto, la propria ristruttur­azione».

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