Scoppia il caso vigilanza Deutsche, la difesa di Mr euro
Deutsche Bank ancora nella bufera. L’istituto ritenuto dal Fmi la «prima fonte globale di rischi sistemici» a causa di un’esposizione ai derivati pari a 15 volte il Pil della Germania, avrebbe goduto di un trattamento di favore da parte della Bce nell’ultima tornata degli stress test, le simulazioni tese a valutare la resistenza delle banche dell’Eurozona a eventuali choc economici. A formulare questa ipotesi è il «Financial Times», il quotidiano economico della City, secondo cui a Deutsche Bank è stato concesso di contabilizzare le entrate pari a 4 miliardi derivanti dalla vendita della sua quota nella società utilizzato per valutare la solidità delle banche europee) pari al 7,8%, quattro decimali in più di quanto sarebbe avvenuto altrimenti. Un «Core Tier 1 ratio» del 7,4% è ancora superiore al minimo necessario ma lo scostamento, secondo la testata britannica, avrebbe avuto l’effetto di rassicurare gli investitori, dubbiosi circa lo stato di salute della banca. Anche altri istituti avevano dismissioni in corso ma non ancora completate alla fine del 2015. Tra questi la banca spagnola Caixabank, che aveva completato la vendita dei sui asset esteri per 2,65 miliardi di euro alla sua controllante Criteria Holding a marzo ma a cui non fu permesso di contabilizzare il ricavato. Il trattamento di favore riservato a Deutsche Bank lascia «perplessi», ha dichiarato Chris Wheeler, analista della società finanziaria Atlantic Equities. «È inevitabile ora che gli osservatori di mercato siano sospettosi e abbiano dubbi sulla veridicità dei risultati dei test». Una situazione pericolosa che ha spinto la Vigilanza unica europea a ribattere che «la Bce tratta tutte le banche allo stesso modo, in linea con le norme». Gli stress test del 2016 — ha aggiunto la Vigilanza — «sono uno dei fattori di cui si terrà conto nel processo di valutazione e nelle decisioni di quest’anno». La vicenda prende corpo proprio nelle ore in cui l’amministratore delegato di Deutsche Bank John Cryan è in trattativa con il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per una riduzione della multa da 14 miliardi di euro inflitta alla banca per il suo ruolo nella crisi dei mutui «subprime». A margine dell’incontro dei ministri finanziari dell’eurozona il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, ha dichiarato che «Deutsche Bank dovrà continuare il processo di rafforzamento, la propria ristrutturazione».