VACANZE ITALIANE
SI PARTE DI PIÙ E PER LO STIVALE BENE IL SUD, SI RISCOPRONO I BORGHI
D ati da incorniciare in un clic. Come una foto-ricordo scattata durante le vacanze. «Quest’anno gli italiani hanno viaggiato di più (+1,8% rispetto al 2015) sia in Italia che all’estero» dichiara Emilio Becheri, uno dei maggiori esperti di Economia del Turismo, che ha scattato una fotografia sull’estate appena trascorsa, in occasione del Ttg di Rimini, il marketplace turistico più importante in Italia.
«A riorientare i flussi turistici hanno sicuramente inciso i problemi di sicurezza internazionale — spiega —. La paura di attentati e il senso di sicurezza che si percepisce in Italia hanno trattenuto qui gli italiani». Che hanno deciso di volare meno all’estero, riscoprendo le bellezze del sud. Secondo le stime per il 2016, le presenze di connazionali nel Bel Paese aumentano del 3,4%, mentre calano i loro spostamenti all’estero (-1,4%).
«Oggi si viaggia in modo più consapevole e c’è una maggiore propensione a restare entro i confini nazionali», aggiunge l’esperto. Hanno scelto l’Italia non solo i nostri connazionali ma anche molti stranieri (+3%), in particolare francesi, tedeschi e inglesi che hanno così cercato di distrarre un po’ i bimbi dalle terribili scene di sangue a cui hanno dovuto assistere negli ultimi tempi. Sono tornati in spiaggia a prendere il sole anche i russi che, dopo anni in cui sceglievano altri lidi, si sono mostrati nuovamente interessati ai pacchetti-vacanza offerti dalle nostre strutture turistiche.
Le località balneari rimangono le mete preferite. Quasi il 62% dei turisti preferisce il mare dello stivale o le coste frastagliate a strapiombo di Sardegna e Sicilia, mentre solo l’11% ha scelto di trascorrere le ferie d’agosto nelle isole minori come l’Elba, Eolie, Tremiti. Molto gettonate le bellezze costiere della Puglia, i tour gastronomici in Sicilia, ma anche i percorsi naturalistici di Emilia Romagna e Toscana.
«Nonostante nel tacco d’Italia ci sia un turismo solo balneare, la Regione Puglia è stata molto efficace nell’attivare politiche promozionali vincenti», prosegue Becheri. Ed i risultati si vedono. Quest’estate
Lontano dal lavoro Molto richiesti i luoghi dove ci si disintossica, come quelli spirituali e motivazionali
le masserie e i trulli del Salento sono letteralmente esplosi, ospitando in resort lussuosi come Borgo Egnazia, un parco archeologico nel brindisino circondato da ulivi secolari e l’azzurro dell’Adriatico, personaggi del calibro di Madonna. «È la moda del cosiddetto slow tourism, le destinazioni poco contaminate dal turismo».
Luoghi all’insegna di una scoperta lenta, sostenibile e responsabile, dove al consumo di massa si predilige la qualità di nicchia. «Molto ricercati anche i circuiti spirituali e i seminari motivazionali in Umbria, a cui abbinare yoga ed ayurvedica, meglio noti come turismo esperenziale».
Altro dato interessante sono i pernottamenti. «La maggiore variazione positiva del 2016 la registra, anche qui, il Sud e le isole con un aumento dei pernottamenti del 4,5%», prosegue Becheri. L’albergo resta ancora una volta la struttura preferita dove soggiornare. Seguono le case di proprietà (13%) i villaggi vacanza (12%) residence (8%) e campeggi (5%). In aumento anche le nuove soluzioni di condivisione, come le notti in abitazioni private prenotate nelle piattaforme di sharing.
Alla barriere coralline di Sharm el-Sheikh, quest’estate, gli italiani desiderosi di mete estere hanno preferito le isole vulcaniche e le spiagge rocciose di Tenerife e Lanzarote, sicure, raggiungibili in poche ore con voli diretti e a prezzi abbordabili. «Un +5% d’italiani quest’estate ha trascorso le vacanze alle isole Canarie, mentre l’Egitto, per via delle tensioni internazionali, registra ormai 2/3 di turisti in meno».
In leggero aumento anche le rotte sull’Iran che, essendo un paese a maggioranza sciita, nell’immaginario comune è considerato un luogo poco a rischio ed interessante da visitare per le sue moschee e minareti. Bene anche le destinazioni lontane come quelle caraibiche (+5%), in particolare Cuba (oltre il 10%) e la Tailandia (+6%).