Giochi di ruolo e summit in cerchio I 2 giorni nel casale della giunta Raggi
Era stato il consigliere Nello Angelucci a indicare nei «Casali di Santa Brigida» il posto giusto per aiutare la maggioranza M5S in Campidoglio a raccogliere le idee dopo mesi di problemi e polemiche. Anche per i 5 «mental coach» di area Casaleggio e Associati, la struttura è perfetta per «fare squadra». E il colpo d’occhio, ai primi arrivi già alle 23 del venerdì, non tradisce le attese. «Ammazza che bello», dicono i consiglieri. «Oh, ma non è che qua ci spennano?».
Arrivano gli assessori
Sabato alle 11 arriva il grosso del gruppo, circa 40 persone con tutti gli assessori tranne Adriano Meloni, bloccato dal mal di schiena. C’è Paolo Berdini che però ha avvertito di non poter restare a dormire. Ad attendere gli ospiti il maitre Ivo: il gestore dei «Casali», Filippo Carenza, arriverà poco dopo per un saluto. Ma chi è Filippo Carenza? Un simpatizzante del M5S. E un imprenditore che, in passato, incrociò la strada con Stefania Craxi per venderle l’appartamento sotto casa sua.
Via alle attività
L’accoglienza alle 12 è perfetta: il vialetto sbuca nella piazzetta ritagliata dal parco, dalla vetrata della sala riunioni e dal ristorante «Il camino» che prepara buffet a base di salsicce e cicoria, zuppa di miso, trofie alle zucchine, verdure grigliate e tiramisù, niente vino. Prima di pranzo, via a giochi di ruolo e partite a calcio nel parco, con i consiglieri Pietro Calabrese e Angelo Diario molto attivi.
Inizia la riunione
Dopo il pranzo — e l’irruzione dei cronisti —, alle 14 il gruppo si chiude dietro la vetrata della sala riunioni: otto tavoli tematici, uno per assessorato, ai quali siedono «competenze miste» per scovare soluzioni alternative (e per mettere in moto «l’intelligenza collettiva», dirà poi Raggi).
I «ritardatari»
Dopo il pomeriggio di lavoro, intorno alle 20, l’argomento è chi non c’è: a parte Raggi — prima al funerale di Dario Fo e poi un impegno a Roma — mancavano Paolo Ferrara, capogruppo M5S in Consiglio comunale, e Marcello De Vito, presidente dell’Assemblea, entrambi di area Lombardi. Il primo arriva col buio indossando una felpa del Movimento, il secondo non si fa vedere nonostante il pressing telefonico dei consiglieri. «Dai, vieni che sennò ci ricamano su». Poi davanti ai «motivi familiari» il cellulare di De Vito finisce di squillare.
Ecco la sindaca
Virginia Raggi arriva alle 23.30 e trova il gruppo ad aspettarla per un saluto finito poi in Rete. Il video è sfuocato, ma dà il quadro di una serata di festa che termina alle 2.30 di notte, quando il maitre saluta i 7-8 ancora a parlare al tavolo con Raggi.
Ricominciano i lavori
Domenica la sveglia suona prestissimo per tutti (alle 6.30), l’unica eccezione è per Raggi che lascia la sua stanza singola un’ora più tardi. Alle 8,30 iniziano i lavori: nessun gioco, ma una riunione collettiva. Stavolta sono gli assessori a dover relazionare sull’ambito di competenza mentre gli altri ascoltano in cerchio. Qualche mugugno arriva sulla relazione di Andrea Mazzillo, assessore al Bilancio che «non va in profondità» nella descrizione dei problemi.
La chiusura
Al buffet i camerieri preparano il piatto alla sindaca che, però, garbatamente non accetta. «Faccio da sola come tutti gli altri, grazie». Quindi chiusura lavori alle 17 e saldo: anticipa per tutti Angelucci.