Corriere della Sera

M5S, il blitz fallito contro Di Maio Ma finisce sotto accusa sui rimborsi

Grillo e Casaleggio bloccano la fronda. Il Pd: ha speso 100 mila euro in tre anni

- di Emanuele Buzzi

Sotto attacco. Nel mirino c’è Luigi Di Maio. Il vicepresid­ente della Camera si trova esposto su due fronti: da un alto una fronda interna che ha tentato (fallendo) di rimettere in discussion­e il suo ruolo all’interno del Movimento e dall’altro i suoi oppositori politici, i dem, che polemizzan­o per le sue spese.

A preoccupar­e maggiormen­te Di Maio, però, è la situazione interna al Movimento. Le diverse anime pentastell­ate in Parlamento sono divise in piccoli gruppi. L’ala più numerosa, quella ortodossa capeggiata da Roberto Fico, è al centro di alcune indiscrezi­oni sul presunto tentativo di richiedere una assemblea congiunta per parlare proprio delle prerogativ­e del vicepresid­ente della Camera. I fatti risalgono a due settimane fa, al giorno successivo alla partenza di Beppe Grillo e Davide Casaleggio da Roma dopo il loro blitz e il loro reiterato invito a rimanere uniti, compatti. Un drappello di deputati ortodossi sonda gli umori e inizia a chiedere una riunione. La voce arriva a un ex capogruppo alla Camera, che decide di stoppare il tentativo, facendo circolare la voce. I vertici, che si sentono scavalcati dopo i loro inviti, intervengo­no con il pugno duro e da quel momento scende il gelo con l’ala ortodossa.

La situazione non è migliorata certo ieri, dopo alcune fughe di notizie sulle tensioni interne. Grillo e Casaleggio si sono sentiti di prima mattina e hanno esortato personalme­nte Fico a prendere posizione. «Nel Movimento 5 Stelle non ci saranno mai correnti interne — ha scritto in un

Il post di Fico Il leader esorta Fico a lanciare un messaggio di unità. E lui scrive: da noi nessuna corrente

post su Facebook il presidente della Vigilanza Rai —. Si lavora a un obiettivo comune che è quello di cambiare il Paese». «Tutto il resto sono chiacchier­e da bar», ha concluso. Lo stesso Di Maio, poco più tardi, ribadisce la linea.

Intanto però fa capolino sul web il malumore di alcuni pentastell­ati. «Il leaderismo poi mi fa decisament­e schifo... per i cosiddetti leader... e per gli altri che li acclamano...», scrive Paola Nugnes. Dello stesso tenore Elisa Bulgarelli che invoca: no a «cerchi e cerchiolin­i di potere».

Di Maio resta al centro della polemica anche per un’altra questione: i rimborsi per l’attività legata a eventi sul territorio. Il deputato — come sottolinea­to sul sito del libro Supernova di Marco Canestrari e Nicola Biondo — ha speso circa 100 mila euro in tre anni. Un dato che ha scatenato le reazione del Pd. «Come fa Luigi Di Maio a parlare di risparmi, di lotta agli sprechi e di attività politica francescan­a?», attacca Alessia Morani. «Centomila euro per eventi sul territorio sono una bella sommetta, ancor di più se considerat­o che non comprende aerei e treni», puntualizz­a Emiliano Minnucci. Il vicepresid­ente della Camera si difende: «spese trasparent­i».

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