Corriere della Sera

Denaro contante

Previste due aliquote per saldare il debito con il Fisco, il 15 e il 35% Stretta sulle false dichiarazi­oni

- Lorenzo Salvia

La voluntary disclosure 2, la nuova edizione della procedura per l’emersione dei capitali non denunciati al Fisco, riguarderà anche i contanti e gli altri valori chiusi nelle cassette di sicurezza, sia in Italia sia all’estero. In sé non è una novità perché questa possibilit­à era già prevista nella precedente versione, anche se è stata utilizzata pochissimo. Quello che cambia è il meccanismo. La novità principale è il prelievo forfettari­o: il contribuen­te che decide di mettersi in regola saprà in anticipo quando dovrà pagare perché ci saranno due aliquote che copriranno tutte le somme dovute: imposte, interessi e sanzioni. La prima, del 15%, sarà applicata ai prelievi, cioè le somme prese da un conto corrente e spostate in una cassetta di sicurezza. La seconda, del 35%, verrà invece applicata ai cosiddetti apporti, cioè i contanti portati direttamen­te nelle cassette di sicurezza. Nella vecchia voluntary era quasi impossibil­e conoscere in anticipo l’ammontare del prelievo perché in corso d’opera si potevano aggiungere pagamenti di Irpef, Iva e contributi che potevano portare il «prelievo finale» anche sopra l’80%. Il forfait, quindi, dovrebbe rende- re la procedura più chiara e anche «appetibile». Ma il meccanismo non è automatico. Se l’Agenzia delle Entrate non «crede» al contribuen­te che si vuole mettere in regola potrà rifiutare il forfait e far partire tutti gli accertamen­ti del caso. La voluntary, comunque, non cancella gli eventuali reati, a partire dal riciclaggi­o, collegati al denaro che si vuole fare emergere.

Per aderire alla voluntary, il contribuen­te dovrà presentare un’autodichia­razione in cui indicare la provenienz­a della somme che vuole far emergere. In caso di dichiarazi­oni false, non solo non si applica il forfait e scattano gli accertamen­ti, ma il contribuen­te compie un reato punito con la reclusione fino a sei anni. Il punto non è ancora chiaro ma quel documento dovrebbe sollevare da ogni responsabi­lità l’avvocato o il commercial­ista che cura la pratica. Sulla questione interviene il sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini: «È falso dire che la voluntary favorisce chi ha accumulato fondi neri con attività opache o addirittur­a criminali».

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