Ucraina, Merkel incontra Putin Con in testa la Siria
Ufficialmente è un vertice sull’Ucraina, nel cosiddetto «formato Normandia», cioè con i leader di Germania, Russia, Francia e Kiev. In realtà quello di oggi a Berlino tra Angela Merkel, Vladimir Putin, François Hollande e Petro Poroshenko sarà soprattutto un contatto ad alto livello sulla Siria. Non che il dossier ucraino e lo stato di applicazione degli accordi di Minsk non saranno oggetto dei colloqui. Nessuno però si fa troppe illusioni su qualche possibilità di progresso: «Non sono ottimista sull’incontro, ma sarei felice di essere sorpreso», ha detto Poroshenko. La notizia vera è dunque che Merkel, Putin e Hollande (nella foto), dopo aver visto il collega ucraino, parleranno tra di loro di Siria. Non era scontato, una settimana dopo l’annullamento della visita a Parigi del presidente russo, «offeso» dallo sgarbo del leader francese, che aveva detto di volerlo incontrare solo per discutere della crisi siriana e non di amenità come l’apertura di una cattedrale ortodossa sulla Senna. Ma anche lì il clima sarà teso. Di più, la cancelliera ha già messo le mani avanti, dicendo che «non si aspetta alcun miracolo» e anzi evocando la minaccia di nuove misure contro la Russia: «Data la situazione in Siria — così Merkel —, nessuna opzione, sanzioni comprese, può essere esclusa». Priorità, ha aggiunto, «è alleviare la sofferenza degli abitanti». L’ipotesi di nuove sanzioni a Mosca divide però la Ue, alla vigilia di un Consiglio europeo che ha la crisi siriana in cima all’agenda. Consapevole delle riserve di molti Paesi Ue, Italia compresa, su un indurimento di embargo e divieti verso Mosca, Putin arriva a Berlino sull’onda di un gesto conciliante: la tregua di 8 ore annunciata unilateralmente per domani ad Aleppo, ma giudicata dall’Onu del tutto insufficiente. Secondo il ministero della Difesa russo, i bombardamenti aerei sarebbero già cessati per consentire l’apertura dei corridoi umanitari , nei quali giovedì dovrebbero passare i convogli con gli aiuti. Il portavoce del Cremlino ha confermato che il presidente russo al vertice berlinese è disposto a parlare della Siria «senza escludere nulla».