Corriere della Sera

Mutui casa, i tassi toccano il nuovo minimo storico

A settembre calano al 2,05%. La corsa alla rata fissa, i prestiti sono pari a due terzi del totale

- Marco Sabella

Nuovo minimo storico dei tassi di interesse sui mutui bancari ipotecari per l’acquisto dell’abitazione. Secondo il rapporto mensile dell’Abi, il tasso medio sulle nuove operazioni per l’acquisto della casa si è attestato a settembre 2016 ad un minimo di 2,05% (era stato 2,16% il mese precedente quando si era registrato un leggero rialzo rispetto al 2,09% di luglio).

L’Abi precisa anche che sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono operazioni a tasso fisso. Infatti sul totale dei nuovi prestiti la quota di finanziame­nti a rata fissa è stata pari al 71,2% del totale, in aumento dal 66,1% di agosto. La tendenza all’aumento della quota dei finanziame­nti a tasso fisso si spiega sia con il livello minimo assoluto raggiunto dai prestiti a tasso fisso che con il timore che, da questa soglia, il costo dei mutui non possa in futuro che aumentare, soprattutt­o se verranno raggiunti i target di inflazione stabiliti dalla Bce.

I mutui a tasso variabile rimangono tuttavia meno cari, ai valori attuali, rispetto a quelli a tasso fisso. Sulla base degli ultimi dati ufficiali disponibil­i, relativi ad agosto 2016, l’ammontare complessiv­o dei mutui in essere delle famiglie ha registrato una variazione positiva di quasi il 2% nei confronti di fine agosto 2015. Un dato che conferma la ripresa del mercato dei mutui che si era colta con l’impennata dei nuovi mutui.

Si registra inoltre un nuovo minimo storico anche per il tasso medio sul totale dei prestiti, sceso al 2,97% dal 2,99% di agosto. Risale invece marginalme­nte dai minimi toccati il mese scorso, invece, il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziame­nto alle imprese, pari all’1,67% (dall’1,66% di agosto). Il totale prestiti all’economia (che include famiglie, imprese e pubblica amministra­zione) ha segnato una variazione prossima allo zero (-0,4%). Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi i prestiti sono passati da 1.673 a 1.807,7 miliardi, quelli a famiglie e imprese, invece, cresciuti da 1.279 a 1.411 miliardi di euro. Sostanzial­mente stabile, invece il dato sulle sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazio­ni già effettuate dalle banche con proprie risorse) che a fine agosto 2016 sono state pari a 84,7 miliardi di euro, un valore prossimo agli 84,4 miliardi di luglio.

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