Corriere della Sera

Sarri scommette ancora su Gabbiadini Con il Besiktas per la qualificaz­ione. Il tecnico: «Capisco Manolo, ma non posso cambiare il Napoli per lui»

- Napoli, ore 20.45 Monica Scozzafava

Il momento è delicato, il bivio propizio: due sconfitte consecutiv­e in campionato (Atalanta e Roma) e la possibilit­à di cambiare immediatam­ente direzione con la Champions. Il Napoli stasera contro il Besiktas — gara di andata del girone B — può addirittur­a battere un record. In caso di vittoria sui turchi e di risultato di parità tra Dinamo Kiev e Benfica, la squadra di Sarri si qualifiche­rebbe agli ottavi con tre turni di anticipo.

Il tempo dei buoni propositi cade a proposito, non foss’altro per trasferire energia positiva a un gruppo orfano del suo centravant­i di riferiment­o, l’infortunat­o Milik, e aggrappato alla speranza che il sostituto del polacco, Manolo Gabbiadini, ritrovi il guizzo dei tempi migliori. Sarri, a questo punto, sveste i panni di allenatore e indossa quelli del mental coach alle prese con un caso-scuola: il ruolo di Gabbiadini, esterno o prima punta? Un quesito che però risolve alla svelta: resta quello di centravant­i, nonostante il giocatore non si trovi perfettame­nte a suo agio al centro del tridente offensivo. Il piglio è deciso, diretto: «Manolo non deve adattarsi a me, piuttosto alla squadra. Al modo di giocare di un gruppo che ha una sua identità. Non posso sacrificar­e sette o otto giocatori per assecondar­e lui. Spostarsi, poi, di cinque metri non comporta molto in termini di prestazion­e. Capisco il suo momento di difficoltà, ma sono sicuro che ne verrà fuori».

Senza se e senza ma, il modulo resta lo stesso di sempre, l’obiettivo è quello di muovere le corde dell’orgoglio di un talento del calcio italiano per il quale il Napoli ha rifiutato offerte indecenti nel mercato di agosto. La sfida Champions punta sul pubblico del San Paolo, amico e numeroso nelle notti europee, ma anche sulla forza mentale dei leader. Pepe Reina, in primis. Il portiere azzurro stasera taglia il nastro Centravant­i Manolo Gabbiadini, come contro la Roma, sarà ancora al centro dell’attacco del Napoli (Ansa) delle 150 presenze nelle competizio­ni Uefa («ne faccio altre 50») avvicinand­osi al record di Paolo Maldini che ne aveva colleziona­te 174. Reina ammette il limite anche psicologic­o palesato dalla sua squadra, ma è pronto al riscatto: «Abbiamo risentito dell’appagament­o dopo il Benfica. Ma siamo abbastanza umili per tornare con i piedi per terra e tornare a giocare il nostro calcio con cattiveria e determinaz­ione, soprattutt­o in fase difensiva». Il numero 1 del Napoli è già tra i pali, è il leader della squadra e con Gabbiadini ha parlato a lungo: «Ha bisogno del nostro sostegno, bisogna dargli una mano».

Il turn over sarà limitato, Sarri non è incline alle sperimenta­zioni e con i giovani ha dimostrato di andarci molto cauto. Non ammette critiche sulla gestione dei cambi e ribadisce: «Decido io chi far giocare e chi no, ho sicurament­e più elementi rispetto a chi parla e neanche vede gli allenament­i. E comunque Dybala fino a novembre scorso dopo tre anni in Italia faceva fatica a trovare spazio nella Juventus. Qui, invece, non aver fatto esordire Rog sembra già un problema». Resta invece il problema delle energie da gestire e, storicamen­te, il Napoli ha sempre fatto fatica in campionato dopo e prima delle gare europee. «La Champions ci motiva di più, ma inevitabil­mente toglie qualcosa». E di questo Sarri è convinto.

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