La concezione filosofica di Epicuro tradotta in versi
La violenza, l’oppressione, il trionfo delle paure ataviche (come la morte e l’aldilà), sono alcuni degli elementi che, secondo la filosofia di Lucrezio, avvicinano l’uomo all’infelicità. Riprendendo la lezione epicurea, il poeta latino parte da questo senso di disagio cosmico per comporre La natura delle cose, poema epico-filosofico, oggi in edicola con il «Corriere della Sera» a 6,90 € più il prezzo del quotidiano. L’opera fa parte della collana «Classici greci e latini» ed è il quarto volume di una serie che raccoglie 30 uscite settimanali con i testi fondamentali della tradizione grecoromana, imprescindibile per comprendere la storia del pensiero occidentale. La natura delle cose è un testo didascalico in cui si esprime il materialismo naturalistico di Lucrezio che tradusse la dottrina di Epicuro in termini fantastici e visionari con lo scopo di guidare il lettore attraverso la vicenda misteriosa che è la storia cosmica e quella dell’umanità. Un invito a prendere coscienza della realtà nella quale l’essere umano si sente vittima fin dalla nascita, nella contemplazione del perpetuo divenire delle cose. Nella collana sono raccolte le diverse matrici del pensiero occidentale che si sono sviluppate nei secoli e nei millenni successivi, fino a oggi. Tra le prossime uscite: Cesare, La guerra civile (11 novembre); Epicuro, Lettere sulla felicità, sul cielo e sulla fisica (18 novembre); Euripide, Medea (25 novembre). Le opere sono tutte edizioni integrali con testo a fronte e ricchi apparati critici, uscite nella Biblioteca Universale Rizzoli.