Corriere della Sera

«Quanto non è riutilizza­bile serva a recuperare energia»

Il ministro Galletti: le quote Ue già alla nostra portata

- Di Enrica Roddolo

Il percorso virtuoso dell’economia circolare entra in casa. «L’economia circolare è concettual­mente antitetica alla produzione di rifiuti avendo come obiettivo il recupero di tutte le materie per risparmiar­e risorse e abbattere i costi economici e ambientali dello smaltiment­o dei rifiuti — come spiega il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti —. E gli obiettivi fissati dalla proposta Ue sull’economia circolare per il 2030 (riciclaggi­o del 65% dei rifiuti urbani, e del 75% dei rifiuti di imballaggi­o con il conferimen­to di non più del 10% di tutti i rifiuti in discarica), sono già oggi alla portata dell’Italia e di un comparto produttivo come quello dell’arredament­o che segna già performanc­e positive nella riduzione dei rifiuti per unità di prodotto e investe più di quasi tutti i partner europei in innovazion­e.

E ha una percentual­e di forza lavoro in comparti green di quasi il 20% degli addetti».

Federlegno­Arredo, ha già avviato un confronto con il ministero sulla «responsabi­lità estesa» (a tutto il ciclo di vita dei prodotti) per produttori di materassi. L’Italia è infatti il primo produttore su scala europea (oltre 13,5 milioni di pezzi prodotti, quasi il 30% del mercato Ue). Gli Usa da 15 anni adottano piani di riciclo di questi prodotti. L’obiettivo fissato? «L’input che ho dato è uguale per ogni tipo di materiale: massimizza­re il riciclo e il riuso, se

esiste una quota non riciclabil­e in alcun modo utilizzarl­a per il recupero di energia. La decisione di modelli e tecnologie spetta poi agli esperti ed è importante che sia stato avviato un confronto fra produttori e ministero. Le decisioni condivise sono le più efficaci».

In Francia l’attività di recupero nell’arredament­o ha generato una nuova filiera industrial­e del riciclo, una rete di 96 impianti industrial­i di disassembl­aggio, riciclo e riuso.

«Il settore dell’arredament­o, del legno in generale, non è ambientalm­ente neutro, coinvolge equilibri delicatiss­imi, può rappresent­are una grande opportunit­à di sviluppo sostenibil­e o anche un grande rischio per l’ambiente se complice di una deforestaz­ione dissennata. È quindi di estrema importanza che si stia imponendo in questo comparto una cultura green. E mi fa piacere ascoltare mobilieri che si pongono il problema della sostenibil­ità e della legalità del legname di importazio­ne, della gestione e valorizzaz­ione degli scarti di produzione, del ruolo delle risorse forestali nazionali e del rilancio della pioppicolt­ura anche in chiave di assorbimen­to di carbonio su scala nazionale. È importante che si discuta con gli operatori di settore dell’uso delle biomasse legnose nella produzione di energia e dell’effetto che ciò innesca sugli usi del legno».

In Italia quale potrebbe essere quindi la prospettiv­a «produttiva-lavorativa» generata dal circolo virtuoso del riuso e riciclo?

«Il riuso e riciclo, che per me dovrebbe essere totale, può diventare una filiera parallela di grandissim­e potenziali­tà, sia economiche che occupazion­ali».

Anche il settore dei tessuti o tappeti-moquette per arredo sarà interessat­o dal recupero. Aquafil (headquarte­rs ad Arco-Trento), per esempio, partecipa al progetto europeo EcoMeTex. Obiettivo: produrre tappeti in un’ottica di recupero e riciclo dei materiali.

«Questa non è una rivoluzion­e che riguarda solo il mondo dell’arredament­o, ma tutti i comparti. L’eco-design sarà l’unico modo di pensare e costruire oggetti e beni di consumo. Perché tutto dovrà essere riciclato. È la produzione del domani per un mondo che deve diventare sempre più sostenibil­e».

Sensibilit­à Il settore Legno Arredo ha un ruolo delicato per l’ambiente. Decisivo che si diffonda una cultura green

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Al governo Gian Luca Galletti, dal 2014 ministro dell’Ambiente, nella presidenza Ue italiana ha spinto per norme più severe sui sacchetti della spesa monouso

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