Corriere della Sera

Bossi: è giusto che Silvio torni Lui ha i voti

Bossi: Matteo tradisce lo statuto della Lega, non ha esperienza per fare il premier

- Di Massimo Rebotti

Il contesto si prestava al ruggito del fondatore e così è stato. A Varese si festeggian­o i trent’anni dall’apertura della prima sezione della Lega, due locali in piazza del Podestà. Dai manifesti alle magliette, tutto rimanda alle origini. Umberto Bossi arriva da solo, guarda le finestre illuminate della sede e dice: «Salvini sta tradendo lo statuto della Lega, di partiti nazionali ce ne sono già tanti: la Lega è un’altra cosa, la Lega è il Nord». Il segretario replicherà più tardi: «Gli elettori del Carroccio si stanno impegnando nella battaglia per il No e non hanno tempo per le beghe di partito».

I militanti di Varese circondano Bossi con affetto, hanno preparato la torta e il vin brulé, ripetono che «oggi è una festa» e tra i cimeli appendono anche un cartello blu «Salvini premier». Ma, prima dei brindisi, il fondatore vuole «parlare di politica».

Berlusconi dice che è pronto a ricandidar­si dopo la sentenza della corte di Strasburgo. Lo ritiene possibile?

«Consiglier­ei a Silvio di non dirlo troppo forte, altrimenti la magistratu­ra, che è uguale da tutte le parti, si mette di traverso. Comunque fa bene, lui i voti li ha. A differenza di altri».

Chi non li ha?

«Salvini ha i sondaggi, non i voti. Fa casino, ma non ha un programma e nemmeno l’esperienza per fare il premier. Poi quando si vota per davvero, come a Milano, noi crolliamo».

L’attuale segretario però ha allargato l’orizzonte della Lega.

«Sul partito nazionale sbaglia di grosso. Alla maggior parte della gente non frega molto di essere italiana, sono prima di tutto lombardi, veneti... soprattutt­o adesso che Renzi vuole cancellare le Regioni: la Lega deve stare dove è nata».

Ha parlato con Berlusconi?

«Due settimana fa. Avevo sentito che era incazzato con Salvini e l’ho chiamato, volevo capire. E ho capito che lo spazio per un’alleanza c’è».

Berlusconi si è ripreso molto bene, ci siamo sentiti. Se c’è un piano lui può ottenere risultati

Salvini dice che la Lega può anche presentars­i da sola?

«Certo che si può. Ma dipende da come sarà la legge elettorale».

In ogni caso un leader del centrodest­ra ci vorrà.

«Io non so se Berlusconi farà il leader. Si è ripreso molto bene, l’intervento che ha subito era serio. Comunque, se c’è un programma lui può ancora ottenere risultati».

Salvini ha detto che ci vogliono le primarie, che lui è pronto a candidarsi e dovrebbe farlo anche Berlusconi.

«Il 16 dicembre il mandato di Salvini scade, ci vuole un congresso. La base non vuole più uno che ogni giorno parla di un partito nazionale: il nuovo segretario lo deciderà il congresso, che è sovrano».

Prima del 16, c’è il 4.

«Il 4 dicembre Renzi viene asfaltato. Succede come con Trump, io avevo previsto la sua vittoria. Ci sono troppi disoccupat­i, troppa gente che fa fatica, milioni di voti in libertà. Il 4 dicembre, ci scommetto, il premier viene battuto».

Il governator­e della Lombardia Roberto Maroni si avvina e lo abbraccia: «Vieni Umberto, andiamo a festeggiar­e». Anche Maroni è stato protagonis­ta dei tempi pioneristi­ci della prima sezione varesina: «Quanti ricordi... ma questa sede non è un museo: il mondo è cambiato e anche la Lega si è evoluta». Poco prima, sui dissensi nel Carroccio aveva detto: «Da noi si discute, è per questo che siamo l’unico partito che ha mantenuto lo stesso nome da trent’anni a questa parte. Di questo partito, che si chiama Lega Nord per l’indipenden­za della Padania, Salvini è il segretario».

Inizia il brindisi, sulle pareti c’è un vecchio manifesto: «Più lontani da Roma, più vicini all’Europa». Bossi sorride: «Quello mandatelo a Salvini».

Salvini ha i sondaggi, ma non un programma Quando si vota davvero, come a Milano, noi crolliamo Il 4 dicembre Renzi viene asfaltato Succede come per la vittoria di Trump, che avevo previsto

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