«Lui e Silvio istrioni Il prossimo Nazareno? Si farà qui in tv da me»
La Domenica Live di Silvio Berlusconi e Matteo Renzi è andata bene. La puntata è appena finita e negli studi Mediaset di Cologno Monzese regna una discreta euforia. Barbara D’Urso è soddisfatta: «Due milioni e mezzo di telespettatori non sono mica pochi — dice —. La domenica pomeriggio a sentir parlare di referendum, quando si sta a casa, in famiglia, dopo pranzo... Insomma, ci sono trasmissioni autorevolissime, anche in seconda serata, su altri canali, che non raggiungono certe cifre. Per i politici c’è da leccarsi i baffi...».
I due leader, però, non si sono incontrati. Hanno evitato di farlo?
«Sciocchezze. Gli appuntamenti erano stati concordati con le rispettive segreterie. Alle 14 Berlusconi, alle 15 Renzi. Questione di impegni presi in precedenza. Nessun caso, direi. Anzi, i toni sia di Silvio che di Matteo sono stati particolarmente distesi. Non l’avete notato? Renzi sempre sereno, Berlusconi per nulla livoroso, parlando dell’altro».
Ma non c’è stata la stretta di mano finale.
«E ci sarà la prossima volta. Vedrete. Pian piano ci arriveremo». Come al Nazareno... «Già, un Nazareno bis...(ride). Ma stavolta si farà a casa mia, in televisione. Io vivo qui, a Canale 5: dalle 8 di mattina a mezzanotte».
Di sicuro, ha mostrato una buona confidenza coi suoi ospiti. Sia a Berlusconi che a Renzi ha dato del tu.
«Beh, Silvio lo conosco dal ’77, addirittura dai tempi di Tele Milano. E Matteo l’ho cominciato ad invitare quando era sindaco di Firenze. C’è grande simpatia tra noi».
Televisivamente parlando, come sono andati? Chi ha vinto la sfida a distanza?
«Di certo hanno guadagnato consensi. Matteo per il Sì e Silvio per il No. Berlusconi è un istrione, questo è risaputo, ma anche Renzi in tv ci sa fare. La prima volta gli feci presentare Nino D’Angelo, poi la cantante Spagna, stavolta Gigi D’Alessio. E l’ha fatto con una disinvoltura! Direi che ormai è pronto a condurre Sanremo con me». E lei al referendum voterà Sì o No? «Ciaoooo».
Alla stretta di mano ci arriveremo, i toni dell’uno nei confronti dell’altro erano sereni