Corriere della Sera

Apre a Berlino la mostra sui militari italiani internati nei campi di lavoro nazisti

- dal nostro corrispond­ente Danilo Taino

BERLINO Dalla differenza di opinioni nascono le cose migliori. Oggi, a Berlino, i ministri degli Esteri Frank-Walter Steinmeier e Paolo Gentiloni inaugurera­nno una mostra sui militari italiani internati nei campi di lavoro nazisti tra il 1943 e il ‘45. È il risultato di una disputa tra Berlino e Roma. Nel 2008 la nostra Corte di Cassazione aveva confermato una precedente sentenza nella quale si stabiliva che Berlino avrebbe dovuto compensare con 3 mila euro a testa gli eredi dei 203 civili uccisi dai nazisti nel 1944 nell’eccidio di Civitella. La Germania si era opposta, sostenendo che violava l’immunità degli Stati sovrani ed era ricorsa alla Corte internazio­nale di Giustizia dell’Aja (che nel 2012 le diede ragione ma fu sfidata dalla Corte Costituzio­nale italiana nel 2014). Al vertice bilaterale di Trieste del novembre 2008, Angela Merkel e Silvio Berlusconi, che sulla questione non volevano scontri, concordaro­no di creare una Commission­e congiunta di storici che avrebbe dovuto contribuir­e alla formazione di «una cultura della memoria» condivisa sugli anni e sugli eventi del nazifascis­mo. La mostra che verrà aperta oggi è uno dei risultati del lavoro di quella Commission­e. La questione dell’immunità degli Stati sarà anche oggetto di un importante simposio del Max Planck Institute che si terrà il prossimo maggio al centro italo-tedesco di Villa Vigoni, sul Lago di Como.

@danilotain­o

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