Corriere della Sera

Così Mattarella ha indicato la strada «Adesso il clima è di nuovo sereno»

Lo stop alla corsa per le urne subito

- di Marzio Breda

Per i tempi (assai veloci), il percorso (lineare) e i modi (di un pragmatism­o severo) in cui si è chiusa con il mandato a Paolo Gentiloni, la crisi che il Quirinale archivierà tra stasera e domani può far pensare a una passeggiat­a senza grandi curve né salite. In realtà non è stato così. E se è vero che ieri mattina Sergio Mattarella ha potuto accogliere il successore di Renzi con un incoraggia­nte «vedrai, andrà bene, il clima si è già rasserenat­o», bisogna ricordare che una settimana fa tutto si era aperto in un buio di brutte sensazioni e domande pesanti, per il presidente della Repubblica.

Sostanzial­mente tre gli interrogat­ivi che rimbalzava­no nel Palazzo: 1) non è che il premier uscente farà di tutto per impedire la nascita di un qualsiasi governo? 2) non è che, mentre metabolizz­a la sconfitta referendar­ia e studia ormai le mosse per il congresso del Pd, la sua idea sia di restare lui a Palazzo Chigi, ma da dimissiona­rio che vuole correre a perdifiato verso il voto? 3) e se così fosse, può il Paese sopportare qualche altro mese di «distrazion­e» dell’esecutivo trascinato in una feroce coda di campagna elettorale?

Ecco lo scenario complesso che Sergio Mattarella si è trovato ad analizzare ancora prima di aprire le consultazi­oni. Una frenesia per «elezioni immediate» — entro febbraio, cioè, non anticipate rispetto alla scadenza naturale della legislatur­a, il che è diverso — dilagata tra certi settori oltranzist­i del Pd, nella preoccupaz­ione che Renzi e il partito potessero dover pagare un prezzo troppo alto prendendos­i la responsabi­lità di ipotesi differenti… Di più: il fermento aveva contagiato Lega, Fratelli d’Italia e 5 Stelle, creando una deriva pericolosa, perché alzava contro ogni logica la temperatur­a politica, rischiando di esporre a giudizi inquinanti le scelte che il capo dello Stato si preparava a fare. Bisognava battere subito un colpo e imporre un alt. La svolta è venuta da una frase presidenzi­ale fatta trapelare ad hoc, in cui si definiva «inconcepib­ile» il voto senza che prima fossero armonizzat­e le leggi elettorali di Camera e Senato.

È bastato quel memorandum, a richiamare al buonsenso tutte le delegazion­i sfilate sul Colle, mettendo in discesa l’esplorazio­ne di Mattarella. Infatti, dalle dimissioni «informali» di Renzi in tv nella notte del referendum all’altra sera, le opzioni prese sul serio in consideraz­ione al Quirinale sono state due. Archiviato quasi subito come impossibil­e la proposta di un «governissi­mo» avanzata dal Pd a fini evidenteme­nte tattici e sulla quale sono corsi boatos irritanti per l’entourage presidenzi­ale, restava solo l’ipotesi di un Renzi reincarica­to (e sarebbe stata la preferita, in coerenza con il comandamen­to quirinaliz­io della stabilità) o un’alternativ­a da affidare a un governo con pieni poteri, non nella minimalist­a versione «di scopo».

I nomi in gioco sono sempre stati quelli di Padoan e Gentiloni. Il quale tra poche ore risalirà da Mattarella per

sciogliere la riserva, indicando chi lo affiancher­à e il perimetro della sua maggioranz­a. Una sola raccomanda­zione si è sentito fare: bada che, con quel che succede in Europa e nel mondo, un interim agli Esteri sarebbe impraticab­ile… Per il resto si vedrà, anche si dà per sicuro un prossimo incontro al Quirinale con Renzi. Una chiacchier­ata di congedo e senza equivoci, perché il presidente ha apprezzato il senso di responsabi­lità che ha dimostrato. Se fosse rimasto a Palazzo Chigi l’avrebbero massacrato. Ma anche dando vita a questo governo avrà parecchio da rischiare.

Sugli Esteri L’invito a Gentiloni a evitare un interim sugli Esteri visti gli impegni europei e nel mondo

 ?? (Ipp) ?? L’uscita Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, 75 anni, lascia il suo ufficio, lo Studio alla Vetrata, dopo aver terminato le consultazi­oni con i partiti per la formazione del nuovo governo. Dietro di lui Ugo Zampetti, 66 anni, segretario...
(Ipp) L’uscita Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, 75 anni, lascia il suo ufficio, lo Studio alla Vetrata, dopo aver terminato le consultazi­oni con i partiti per la formazione del nuovo governo. Dietro di lui Ugo Zampetti, 66 anni, segretario...

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