Sorte del Cnel
Caro Romano, un lettore, col suo intervento sul Cnel, accusa indirettamente i fautori del No di non avere avuto serietà civica nel saper vigilare sui soldi dello Stato. Vorrei dire che, nonostante milioni di italiani abbiano votato No, se i vari quesiti fossero stati spacchettati, anziché proporne uno solo, il Cnel non esisterebbe più e il referendum avrebbe avuto ben altro esito. Forse la colpa non è degli italiani, ma di chi ha voluto ostinatamente proporre un unico quesito.
Annibale Antonelli
Ammetto di avere pensato che la presentazione di un progetto comprensivo avrebbe contribuito a suscitare un dibattito più positivo e trasparente. Ma devo riconoscere che lo «spacchettamento» avrebbe probabilmente permesso di fare almeno alcune delle riforme utili al Paese. Continuo a pensare comunque che il bersaglio di molti elettori fosse il presidente del Consiglio, piuttosto che il suo progetto.
SECONDO LA CARTA
Nomina dei premier I partiti che hanno sostenuto il No alla modifica gridano che avremo l’ennesimo governo non eletto dal popolo. Delle due l’una: o si rispetta la Costituzione in toto oppure si evita di raccontare un iter non veritiero. La nostra Carta recita: «Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri, e, su proposta di questo i ministri». Il presidente Mattarella non è obbligato a scegliere un parlamentare, né tanto meno chi ha vinto alle primarie oppure colui che è stato eletto alla Camera o al Senato con una valanga di preferenze. È Le lettere firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579 lettere@corriere.it www.corriere.it sromano@rcs.it Le cose da tenere d’occhio nella giornata che inizia segnalate alle 6.30 dalle nostre firme Rassegna stampa alle 7.15 e due notiziari alle 13 e alle 19.30 Claudio Villa Vanzago (Mi)
LEGGE ELETTORALE/1
Finalmente duratura La Corte costituzionale bocciò il Porcellum e allora il Parlamento varò l’Italicum. L’Italicum è ora all’esame della Consulta e pare che anche questa volta la legge elettorale sarà bocciata in tutto o in parte. In ogni caso, bisognerà al più presto approvare un nuova legge elettorale la quale finalmente dovrà durare — sperano tutti gli italiani — tanti anni!
Mario Bocci, Milano Basterebbe un giorno Per scrivere una nuova legge elettorale che garantisca la rappresentanza dei cittadini in Parlamento basta un giorno, sempre che i partiti non si guardino in cagnesco pensando che chi la propone voglia la sconfitta degli altri!
Pasquale Polico
PENSIONATI
Previsioni per il 2017 Mentre i politici dibattono sulla composizione del nuovo governo, è motivo di preoccupazione e apprensione per i pensionati apprendere