Corriere della Sera

Brozovic segna due gol e nasconde i guai dell’Inter

Il Genoa spreca e perde, la curva va avanti con la contestazi­one

- Guido De Carolis

L’Inter è ripartita, servirà tempo per capire se si è trattato solo di un sussulto o se davvero il seme del rilancio stavolta ha attecchito. La vittoria sul Genoa non ha la limpidezza del bel gioco, è però un successo con quelle sembianze rintraccia­bili di solito in squadre brave a interpreta­re la partita. Soffrire senza cadere e colpire quando se ne presenta l’occasione è qualcosa mai sperimenta­to finora. Un nuovo corso di concretezz­a, l’unico possibile per chi fin qui si è troppo incantato pensando alle proprie qualità senza però badare al sodo. Stavolta, sotto gli occhi di Simeone figlio che spinge per papà sulla panchina nerazzurra, la vittoria è arrivata accompagna­ta da una rarità: la difesa non ha incassato reti. Pioli è della vecchia scuola, quella del primo non prenderle per poi magari arraffare tutta la posta puntando sulla qualità dei singoli. Non è ancora una squadra la sua, di giocatori buoni però ne ha. La doppietta di Brozovic dimostra come match spesso giocati in apnea possano trasformar­si in serate gustose. La sfida più difficile sarà dare un seguito e incanalars­i sul binario della continuità.

Pioli decide di resettare l’Inter e ricostruir­la dalle fondamenta. La nuova base è la difesa a tre, un inedito per il campionato, una necessità per provare a fermare l’emorragia di gol subiti. La squadra ha paura, tenta di applicarsi al meglio sullo spartito proposto dal tecnico, fatica però assai. La qualità dietro non è eccelsa e il Genoa di Juric individua in

Pioli Questo è il momento dell’umiltà e della concretezz­a Dobbiamo dare il massimo in ogni gara

Decisivo Marcelo Brozovic, 24enne croato, è alla seconda stagione in nerazzurro. Ieri ha messo a segno una doppietta (Forte)

Sono soddisfatt­o della squadra ma è necessario crescere di partita in partita, il campionato è lungo

piazza il piatto nell’angolo.

Pioli capisce, non si fa illudere da gol e riassesta la squadra. Con l’ingresso di Felipe Melo tenta di dare maggior peso al centrocamp­o e di liberare la sopita esplosivit­à di Joao Mario, spostandol­o dietro Icardi. Il tecnico sa dove aggiustare, la mossa è giusta. Dopo l’ennesima palla gol sciupata dal Genoa, è proprio una cavalcata di Joao Mario a produrre l’assist su cui Brozovic s’avventa per il raddoppio. Da untore e gran capro espiatorio messo fuori rosa sotto il triste e breve regno De Boer, il croato è diventato uomo leader e imprescind­ibile e la sua doppietta copre tanti guai e la mancanza di gioco. Chissà che davvero non possa essere un inizio nuovo, la strada è lunga, vincere (non importa come) l’unica ricetta.

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