Corriere della Sera

Rocchi, un derby modesto tra eccessi e omissioni I «rigorini» di Damato, le disattenzi­oni di Calvarese

- Di Paolo Casarin

Rocchi ha diretto Toro-Juve, derby giocato con correttezz­a; anche il pubblico ha partecipat­o senza eccessi. Questo preambolo per poter dire che c’erano le basi per una direzione di gara esemplare vista l’esperienza dei sei arbitri schierati. Invece si è partiti con nessuna decisione arbitrale dopo un contrasto tra Rugani e Belotti, che non presentava gli estremi del rosso per il bianconero ma che doveva essere comunque punito con l’ammonizion­e, oltre al fallo ovviamente. La contesa si è sviluppata con molti falli (42), ed è proseguita con qualche intervento errato di Rocchi, il giallo a Mandzukic e Rugani per esempio. Non si può nemmeno trascurare il silenzio di Rocchi e Banti sul blocco di Castan su Lichtstein­er sulla linea di fondo, in area. Dunque silenzio sulle decisioni importanti e eccesso di interventi­smo sul resto. Arbitraggi­o modesto. Non è stato l’unico, anche Calvarese alle prese con Cagliari-Napoli, non è stato attento nel punire i falli in area cagliarita­na ai danni del Napoli. Damato, molte volte apprezzabi­le, ha diretto male Crotone-Pescara, soprattutt­o in area ove sono stati concessi «rigorini» e trascurati falli decisivi. Per Damato lo scadimento di rendimento potrebbe essere causato dalle voci del suo declassame­nto dal rango di internazio­nale a favore di Irrati. Per gli arbitri profession­isti, la fine della carriera causa la cessazione di ogni forma di remunerazi­one.

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