Prima 100 milioni, poi il 2° posto Il Milan e un lunedì di verdetti
Attesi i soldi dei cinesi. Montella: «Giochiamo con gioia. A loro toglierei Luciano»
Mettiamo che il Milan scenda in campo questa sera all’Olimpico con 100 milioni in più. Mettiamo che finisca così, che entro le 17 i soldi siano arrivati sul conto di Fininvest, come i protagonisti dell’eterna trattativa di vendita del club si sentono di assicurare, altrimenti persino la sfida per il secondo posto in classifica contro la Roma rischierebbe di diventare un elemento di contorno dentro un mezzo disastro. Se tutto andrà come dovrebbe, invece, il consorzio cinese Sino Europe avrà tempo fino al 3 marzo per versare i 320 milioni mancanti e prendersi il Milan. Nonostante i rinvii, la fiducia in venditori e potenziali compratori resta integra, sulla base di un ragionamento che è considerato la miglior garanzia: se non fossero sicuri di arrivare al closing i cinesi non rischierebbero di perdere 200 milioni, piuttosto avrebbero potuto rinegoziare e chiedere intanto di entrare in società con una quota di minoranza (200 milioni corrispondono al A Chia, in Sardegna, l’Italia conclude la 23esima edizione degli Europei di cross con 4 medaglie. L’oro già annunciato alla vigilia nella gara under 23 maschile con ben 4 atleti, Yemane Berhan Crippa (3°) Samuele Dini (9°), Said Ettaqy (11°), Lorenzo Dini (12°) nei primi 12 classificati, quindi l’argento di Yohannes Chiappinelli negli juniores piegato allo sprint dall’esperto norvegese Jakob Ingebritsen, infine il bronzo di Yemaneberhan Crippa che dopo i due titoli europei conquistati da junior ha lottato 38% del valore del club).
Di tutto ciò, Vincenzo Montella continua a non sapere niente. «Ma non è difficile vivere questa situazione, la società attuale ci è vicina, poi vedremo». Il qui e ora del tecnico è pieno di soddisfazioni. Accanto all’etichetta di anti-Juve, non doveva esserci il suo Milan, mentre era molto più scontato ci fosse la Roma. «Ed è per questo che vorrei che i ragazzi se la godessero, si avvicinassero alla sfida con gioia e soddisfazione, perché questo status, ovviamente temporaneo, se lo sono conquistati loro con un lavoro che parte da lontano. Vivano con leggerezza». Nessun’ansia da prestazione, nessuna ossessione per l’impresa. Dal primo minuto pronti Bertolacci e Honda (al posto di Niang). Altra chance per Lapadula
La mente del Milan è già alla sfida con la Juve di Supercoppa? Questo no, però nella gestione di certe scelte è facile che un pensierino alla gara di Doha del 23 dicembre venga fatto: Jack Bonaventura e Carlos Bacca, per esempio, non sono stati convocati. Contando anche lo squalificato Kucka, il Milan va a Roma trasformato. Montella rischia lanciando dall’inizio due giocatori fin qui ai margini: Andrea Bertolacci (romano di Spinaceto, cresciuto nelle giovanili dei giallorossi) è fermo ai 3’ giocati col Torino al debutto in campionato prima di una serie di infortuni. L’unico lampo, da quando è al Milan, lo ha fatto vedere proprio all’Olimpico in una sfida con la Lazio. Se i «suoi parametri sono persino meglio di quelli degli altri», Montella punta tutto sulle motivazioni e sulla voglia di rivalsa, la stessa che dovrebbe avere Honda, chiamato a sostituire Niang sulla sinistra, e che Lapadula pare avere incorporata.
Tante assenze nel Milan, la presenza di Strootman nella Roma. Ex Stephan El Shaarawy potrebbe giocare titolare (Getty Images) fino ai 300 metri finali per il successo quando si è dovuto arrendere al finale violento del belga Isaac Kimeli e dello spagnolo Carlos Mayo. Il secondo bronzo, in parte inaspettato, dopo Gran Bretagna e Germania, arriva nella under 23 femminile con una buona prova collettiva di Cristine Santi (10ª), Silvia Oggioni (14ª), Roberta Ciappini (19ª) e Costanza Martinetti (24ª). Nelle due prove principali seniores previsto show di due coppie di fondisti keniani, Yasemin Can e Meryem Akda (donne) e «Se ho pensato di essere in una società potente? — la domanda di Montella che risponde alle polemiche del d.g. Baldissoni —, con una battuta diciamo che l’ho pensato quando l’hanno tolto e un po’ meno quando gliel’hanno restituito. Scherzi a a parte a me non piace la cultura del sospetto, ogni tanto si esagera e c’è qualche scivolata».
La motivazione personale di Montella è, invece, battere Spalletti, «maestro», ma anche allenatore che lo lasciava troppo in panchina quando Vincenzo volava da Aeroplanino. «Se dovessi togliere uno alla Roma toglierei Spalletti. Abbiamo giocato insieme, poi l’ho ritrovato alla Samp e alla Roma da allenatore: qui poteva darmi di più, meritavo di giocare più di quanto mi consentisse, ma l’ho perdonato. Il mio ultimo anno, invece, cercavo di capire come preparava gli allenamenti, ha avuto una grande influenza su di me». Ecco l’occasione per mostrare di avere imparato. Rientro Keisuke Honda torna dal 1’ dopo Genoa-Milan (Forte)
Squadra trasformata Montella Spalletti mi ha fatto giocare poco ma l’ho perdonato