Un codice etico per decidere davanti ad altre accuse. A Milano appello a Sala di 135 primi cittadini: «Torni al suo posto» Via i fedelissimi. E Grillo salva Raggi
Roma, si dimettono Frongia e Romeo. Ipotesi sospensione della sindaca in caso di avviso di garanzia
Grillo dà la linea: «Roma va avanti con Virginia Raggi. Da oggi si cambia marcia». Via il vicesindaco Frongia e Romeo, capo della segreteria. A Milano appello a Sala per restare.
Il sindaco di Milano Sala in tre momenti della sua prima giornata dopo l’autosospensione, mentre rientra a casa e mentre fa la spesa in alcuni negozi (Salmoirago) commissione di gara dell’appalto sulla piastra non lo preoccupa: sono cose note da molti mesi e quella sostituzione di un commissario con un altro era anzi andata nella direzione di rendere più sicuro il collegio giudicante. L’unico problema è quello della data anticipata: ma il documento non era stato fatto da lui, ricordano i suoi collaboratori che hanno partecipato al vertice di ieri mattina. Il problema per Sala, comunque, non è questo: bisogna essere sicuri, spiegano dall’entourage, che non ci sia altro, che non si nascondano dietro l’angolo nuove contestazioni e che l’indagine possa avere altri sviluppi. La strategia prevede così un incarico esplorativo al suo legale, che potrà fare qualche verifica subito all’inizio della settimana prendendo contatti con la Procura. Intanto si uniscono sempre più voci al coro di chi sta chiedendo con forza a Sala di rientrare nel pieno possesso delle sue funzioni, oggi delegate al vicesindaco Anna Scavuzzo che si tiene in continuo contatto con il suo «capo». Ieri è anche stata diramata la nota ufficiale del Comitato per la Trasparenza che l’ex commissario Expo aveva voluto insediare a Palazzo Marino appena dopo il suo mandato, per il quale si avvale della collaborazione dell’ex magistrato Gherardo Colombo. «Ma io prima devo essere sicuro», ha ripetuto a chi gli ha letto la nota. Lo dice anche con alcuni degli ex manager di Expo, con cui in queste ore sta ancora ripercorrendo, in maniera minuziosa e quasi ossessiva, le tappe dell’assegnazione della gara della piastra. Anche se poi si va a finire sempre con lo sfogo di uno dei dirigenti di quell’avventura: «Abbiamo fatto tutti insieme una cosa importante per Milano e per il Paese. E la trasparenza è sempre stata la nostra barra». Il display del cellulare di Sala si illumina di continuo di messaggi, ormai sfiorano il migliaio, di chi gli dà solidarietà o lo invita a tornare a Palazzo Marino al più presto. Ovviamente, questi appelli ripetuti fanno piacere al sindaco che sente sempre solido il rapporto con gran parte della città. Proprio per questo «perché sento grande la responsabilità del mio ruolo», Sala ripete che ha bisogno di riflettere e di non sbagliare il passo. Lo dice anche al sindaco di Catania Enzo Bianco, che in serata lo chiama per dirgli delle continue adesioni all’appello lanciato: «Non hai bisogno di spiegarmi cosa stai passando e spero che la tua provocazione aiuti tutti noi», gli ripete. Accantonata l’idea di passare il weekend lontano da Milano, il sindaco ha continuato a lavorare di fatto trasferendo l’ufficio in casa sua: e nell’appartamento di zona Brera è un via vai di uomini dello staff, amici, consulenti, colleghe e colleghi.
Dopo 24 ore chiuso in casa, Sala nel pomeriggio tardo di ieri è uscito per fare spesa nel suo quartiere. Per la serata, Sala rivede 21 grammi: il regista Alejandro González Iñárritu gli ha regalato un cofanetto con tutti i suoi lavori. E si riparte da lì.
La telefonata Il sindaco di Catania Bianco: spero che la tua provocazione aiuti tutti noi amministratori