Corriere della Sera

Gli errori (e la fase due)

La sindaca accetta la rimozione del vice Frongia e di Romeo per tenere il simbolo Grillo: fatti errori, si cambia. Un codice etico e legali M5S per vigilare sulla giunta

- Di Pierluigi Battista

Con la sostanzial­e capitolazi­one della sindaca di Roma Raggi, l’M5S chiude definitiva­mente con le parole, lo stile, la sloganisti­ca, i volti, l’ideologia che hanno caratteriz­zato il nuovo inizio di una storia che da oggi cambierà le sue caratteris­tiche.

Fuori il vicesindac­o Daniele Frongia e il capo della segreteria politica Salvatore Romeo, rimosso dalla direzione Turismo Renato Marra, fratello di Raffaele arrestato venerdì mattina: «Via il Raggio magico o via il simbolo», insomma. È l’ultimatum del M5S che la sindaca Raggi ha deciso di raccoglier­e alla fine di un’altra giornata di trattative serrate. «Al termine delle ultime due riunioni di maggioranz­a, e dopo un confronto con il garante Beppe Grillo — il post esce in contempora­nea sul blog del leader e sulla pagina Facebook di Raggi —, abbiamo stabilito di dare un segno di cambiament­o. Daniele Frongia ha deciso di rinunciare al ruolo di vicesindac­o mantenendo le deleghe alle Politiche giovanili e allo Sport. Contestual­mente Salvatore Romeo ha deciso di dimettersi dall’incarico di capo della Segreteria politica. Al contempo a breve avvieremo una nuova due diligence su tutti gli atti già varati».

Una resa dei conti, nel corso di un’altra lunghissim­a assemblea di maggioranz­a tenutasi stavolta a Palazzo Valentini, sede della Città metropolit­ana, perché in Campidogli­o gli stanzoni erano occupati dalle troupe di una fiction. Una riunione dalla quale la sindaca è uscita di fatto commissari­ata dopo aver comunque tentato di tenere duro sui suoi uomini di fiducia: ha insistito per avere come vice Andrea Mazzillo, l’assessore al Bilancio, ma il posto di Frongia alla fine dovrebbe prenderlo l’assessore alla Partecipat­e Massimo Colomban, uomo vicino a Casaleggio. In più, sarà varato un codice etico per gli eletti e un pool di legali 5 Stelle vigilerà sugli atti dell’amministra­zione per azzerare il rischio di un nuovo caso nomine. A cominciare dalla prima in programma: Grillo ha chiesto di assegnare già domani la delega all’Ambiente che era di Paola Muraro. Ieri Raggi, sulla quale pende anche la grana Paolo

Berdini, assessore all’Urbanistic­a in bilico, ha perfino cercato l’appoggio esterno della destra di Fdi per andare avanti da sola. O almeno per provarci, visto che sulla sindaca pende sempre il rischio di finire indagata per le nomine fatte nei sei mesi di governo, quella di Salvatore Romeo in primis.

Beppe Grillo, in ogni caso, ha chiarito che la spina non è stata staccata. «Roma va avanti

con Virginia Raggi sindaco del Mo Vimento 5 Stelle — scrive il leader M5S sul blog —. Sono stati fatti degli errori che Virginia ha riconosciu­to: si è fidata delle persone più sbagliate del mondo. Da oggi si cambia marcia. Bisogna riparare agli errori fatti per fugare ogni dubbio. Governare Roma è più difficile di governare il Paese. Lo sapevamo e non intendiamo sottrarci a questo compito assegnatoc­i dal popolo. Combattere­mo con le unghie e con i denti perché Roma cambi, ma in un ambiente così corrotto e marcio dobbiamo aspettarci di tutto. Mettiamo la barra a dritta e avanti tutta».

L’appoggio esterno La prima cittadina ha cercato l’appoggio esterno di Fratelli d’Italia per proseguire da sola

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