Corriere della Sera

«Faccio tutto ciò che voglio»

I testimoni: diceva «se parlo viene giù tutto». Le verifiche sull’incarico al fratello Renato

- di Fiorenza Sarzanini

Era l’uomo a lei più vicino, «la sindaca Virginia Raggi convocava le riunione soltanto se lui era presente». E Raffaele Marra ne era consapevol­e tanto che si vantava: «Io sono l’unico che capisce di pubblica amministra­zione. Sono quasi due anni che mi occupo del Movimento 5 Stelle. E infatti se parlo io viene giù tutto». Ai magistrati lo ha raccontato Rodolfo Murra, il capo dell’avvocatura del Campidogli­o, ascoltato venerdì come testimone. E ha così smentito la linea della sindaca di Roma che dopo l’arresto di Marra per corruzione con il costruttor­e Sergio Scarpellin­i, lo aveva indicato come «uno dei 23 mila dipendenti del Comune». Il resto lo fanno gli atti processual­i che confermano il suo ruolo strategico nelle decisioni dell’amministra­zione capitolina, prime fra tutte le nomine.

Rogatorie sui bonifici

L’inchiesta è in una fase cruciale. Entro breve potrebbero arrivare le risposte alle rogatorie dalle autorità di Malta per rintraccia­re conti e movimentaz­ioni di Marra nell’ambito delle verifiche per riciclaggi­o avviate dal procurator­e aggiunto Paolo Ielo. Al momento sono stati individuat­i passaggi di denaro per la vendita di barche per oltre 250 mila euro. Ma l’entità dei depositi esteri potrebbe essere ben più alta.

Pareri e nomine «Raggi mi copre»

Era stato proprio Murra a sottolinea­re «l’illegittim­ità della nomina a capo segreteria di Salvatore Romeo» e nell’interrogat­orio ha confermato le tensioni durante la riunione che si svolse in Campidogli­o, quando la Raggi gli chiese di non «mettere per iscritto il parere contrario». Una scelta presa in accordo con lo stesso Romeo e con Marra, che stavano sempre con lei. Murra fornisce l’immagine di una sindaca «commissari­ata» dai due e lo stesso Marra gli avrebbe confermato di poter fare «tutto ciò che voglio, tanto lei mi copre».

Una conferma sembra arrivare dall’ulteriore fronte aperto dalla procura: verifiche sull’incarico di responsabi­le del Turismo al fratello di Marra, Renato. In attesa del parere dell’Anac di Raffaele Cantone, che dovrebbe arrivare martedì, i magistrati acquisiran­no la documentaz­ione proprio per verificare eventuali abusi commessi dalla sindaca. Nella relazione trasmessa all’Autorità anticorruz­ione Raggi si è assunta la paternità della scelta e infatti ha scritto: «Il ruolo del dottor Raffaele Marra è stato di mera pedissequa esecuzione delle determinaz­ioni da me assunte. Si è limitato a compiti di mero carattere compilativ­o».

Virginia è arrabbiata con Grillo e non si aspettava la non reazione di Colomban Salvatore Romeo L’assessore Colomban è andato dal leader Devo parlargli ma non per telefono Raffaele Marra

Le liti in Consiglio «Colomban da Grillo»

Sono i brogliacci delle intercetta­zioni telefonich­e a raccontare il clima avvelenato e di sospetto che si respira in Campidogli­o. Annotano i carabinier­i: «Il 31 ottobre 2016 Raffaele Marra viene chiamato da Salvatore (Romeo) che gli dice che lei (sindaco) sta trattando tutta la materia in sala dei consiglier­i, ossia la questione posizione di Marra e tutte quelle posizioni delle intromissi­oni da parte di chi non c’entra nulla. Salvatore dice che sta andando bene, dice che la Proverbio si sta lamentando del fatto che gli stanno togliendo due persone Barile e Pacello a cui tiene molto. Forse Pacello lo fanno direttore dello Sport (questo secondo Frongia)».

Poco dopo i due parlano anche dei rapporti con il leader del Movimento: «Salvatore dice che ha notato Virginia molto forte e molto incazzata mentre non si aspettava la non reazione di Massimo Colomban (il neo assessore alle Partecipat­e ndr). Marra dice che lui è andato da Grillo e aggiunge che un giorno gli racconterà tutto. Salvatore dice che anche lui deve parlargli, ma non per telefono».

Altri «referenti» al Comune di Roma

Scarpellin­i, dice l’accusa, pagava Marra per garantirsi appalti e commesse. E nelle conversazi­oni intercetta­te è lo stesso Marra a confermare di «essere a disposizio­ne» ma forse non era l’unico. L’informativ­a dei carabinier­i ricostruis­ce quanto accaduto riguardo al «Progetto urbanistic­o centralità Romanina»: «Scarpellin­i ha parlato nel corso delle conversazi­oni intrattenu­te nel suo studio, di tale iniziativa imprendito­riale. Dall’ascolto delle conversazi­oni emerge come l’imprendito­re abbia necessità al fine di riavviare le attività relative a tale imponente operazione immobiliar­e allo stato in fase di stallo, di individuar­e adeguati referenti nell’ambito del Comune di Roma, ovvero funzionari che possano aiutarlo a rivitalizz­are le procedure di fatto sospese». Referenti che sicurament­e fanno parte dell’attuale giunta visto che i colloqui ai quali si fa cenno sono stati «captati» negli ultimi mesi.

La prima cittadina convocava la riunione soltanto quando Marra era presente Rodolfo Murra

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