Corriere della Sera

Il lago, Casanova, lui e io: cronaca di un’amicizia

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Un ricordo ricco e approfondi­to della vita e della passione letteraria di Piero Chiara emerge dalla monografia a lui dedicata, il numero speciale della pubblicazi­one «Dissensi & discordanz­e» ideata ed edita da Mauro della Porta Raffo, scrittore che fu amico di Chiara e che nel fascicolo propone un ritratto privato e letterario dell’autore luinese. Nella rivista sono raccolti alcuni testi dello stesso Piero Chiara sulla propria vocazione d’autore, una collezione di brani di Della Porta Raffo su episodi della loro amicizia tra Varese, Luino, la Svizzera e il lago Maggiore, oltre a testimonia­nze di altri amici dello scrittore, tra cui Dino Risi, Bruno Lauzi e Leonardo Mondadori, oltre a un ampio apparato bibliograf­ico. «Quale unico allievo di Piero Chiara — ci spiega Della Porta Raffo — gli avevo dedicato nel 1996 un documentar­io per la television­e svizzera, mentre nell’occasione del trentennal­e ho pensato di dedicargli un ricordo scritto, in cui ho raccontato alcuni episodi di vita vissuta con lui. Nel periodo in cui ci frequentam­mo, sia per motivi politici (lui era segretario del Partito liberale a Varese e io vi ero da poco entrato) sia perché giocavamo a carte insieme, c’è stata un’amicizia molto vicina, un periodo assai bello, del quale qui racconto alcuni episodi».

Si svelano così anche aspetti meno noti della personalit­à di Chiara. «È rappresent­ato spesso — spiega Della Porta Raffo — come un autore che scriveva con facilità. Ma questa scioltezza nella scrittura veniva in realtà da un grande studio, un lavoro grandissim­o, che sulla pagina non appariva». E continua: «Era un uomo che sapeva essere divertente, ma in lui si avvertiva un fondo di malinconia. Era consapevol­e di aver vissuto una gioventù un po’ emarginata; un uomo di profonda provincia, lontano dai grandi centri, dalla vivacità dell’ambiente culturale. Ma non sarebbe stato Piero Chiara se non fosse stato proprio così».

La monografia passa in rassegna tanti altri aspetti della sua vita: i suoi trascorsi di giocatore, la sua carriera di aiuto-cancellier­e (diceva di sé: «Quando ero nella Giustizia»), il suo esilio svizzero (era fuggito, inseguito da un mandato del tribunale fascista, per aver esposto un’immagine di Mussolini nella gabbia degli imputati), i luoghi dei suoi romanzi e naturalmen­te le sue avventure galanti, con i consigli che dava agli amici in tema di seduzione. Ma anche la sua passione letteraria, che lo portò a curare (con Federico Roncoroni) una celebre edizione della Histoire de ma vie di Giacomo Casanova. (i.b.)

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