Corriere della Sera

Il campionato non è per niente chiuso ma la superiorit­à bianconera è chiara

- Di Mario Sconcerti

Non è stata una grande partita, ma il risultato è molto importante. Hanno onestament­e abbastanza deluso entrambe le squadre, ma la Juve era giustifica­ta dal gol eccezional­e di Higuain all’inizio. Il resto è stato un gioco spesso bloccato in mezzo al campo, due linee che non sono mai riuscite a superarsi. Quindi poche occasioni per tutti. Ne ha costruite di più la Juve, ha tenuto di più il pallone la Roma. È cambiata però la Roma da un paio di partite, già col Milan si era visto poco palleggio, oggi è quasi sempre mancato. Questo ha lasciato spazio alla Juve per una partita difensiva abbastanza serena, a parte l’emotività del finale. C’è stato molto sforzo fisico, poca tecnica. Molti errori. Una Juve subito sazia, un avversario che non trova più l’ultima magia. Il peso della gara però è tanto, 7 punti di differenza fra due grandi squadre già realizzate sono quasi un confine. Una cosa è rimontare punti persi negli stati di crisi, altra è rincorrere squadre già in forma. Eviterei comunque la tentazione di dire che il campionato è finito. Sarebbe una sciocchezz­a aritmetica. È chiara però la superiorit­à della Juve, soprattutt­o adesso che la Roma si è un po’ spenta, appesantit­a dalla stanchezza di Strootman e De Rossi, dall’usualità di Perotti. Per la prima volta da molto tempo si avverte la mancanza di Totti, di uno sopra le condizioni e oltre gli avversari. La Roma è ora generosa e prevedibil­e, almeno contro avversari che la valgono. Non è per contro nemmeno una Juve straordina­ria. Lo è stato Higuain in due lampi, uno decisivo. Ma restano poche idee. Meglio la Juve di Champions, dove è costretta a cercare velocità. Che sia la più forte è fuor di dubbio. Che possa fare non di più ma di meglio, credo lo si scoprirà quando tornerà Dybala a tempo pieno. Sbiadisce come anti Juve anche il Milan, ma non è mai stato una vera soluzione. La squadra è quasi sorprenden­te per la qualità dell’organizzaz­ione e per alcuni momenti di calcio, ma è lontana dalla forza della Juve. Come tutti del resto. Vedremo adesso la reazione del Napoli, la squadra col gioco migliore, ma lontana. La Juve ha insomma fatto stasera una differenza importante su tutti. Non è la fine della corsa, è indubbio però che manchino gli avversari. Si è rivista intanto a tratti la miglior Atalanta. La sua vera novità è giocare un calcio antico, molti dei suoi giovani marcano a uomo e inseguono l’avversario. È però cambiato qualcosa per tutto il campionato. A oggi sono ben 124 i giovani tra i 18 e i 23 anni che hanno già giocato. E più di 30 hanno solo 19-20 anni. Va da sé che 7 su 10 sono stranieri.

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