Il progetto
Dopo l’esito del referendum costituzionale, l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha annunciato l’intenzione di volersi impegnare per aggregare un’area alla sinistra del Pd
Al progetto potrebbero essere interessati alcuni sindaci come quello di Cagliari Massimo Zedda e di Genova Marco Doria tra Boldrini e Renzi ci sono già stati, in forma diretta e attraverso Maria Elena Boschi. Del resto, soprattutto dopo il referendum costituzionale, la presidente della Camera non ha nascosto di ritenere necessaria una rinnovata alleanza tra il Pd e la sinistra: «Se alle prossime elezioni si vuole vincere non c’è altra alternativa che tornare insieme».
Dunque, nel centrosinistra si comincia a tessere la tela in vista del voto (anticipato o meno che sia) e della riforma elettorale che verrà. Anche i bersaniani da questo punto di vista non sono rimasti con le mani in mano. Roberto Speranza, in un’intervista al Manifesto, ha annunciato che, in caso di primarie per la scelta del candidato premier del centrosinistra, lui non si presenterà. «Lavorerò a un’alternativa a Renzi, a un candidato che risponda a un campo largo del centrosinistra», ha spiegato l’ex capogruppo del Pd.
Speranza e gli altri bersaniani avevano in animo di puntare su Michele Emiliano: il governatore della Puglia come avversario di Matteo Renzi alle primarie. Ma, nel momento in cui dovesse concretizzarsi, la candidatura di Boldrini scompaginerebbe i loro giochi: difficile competere a sinistra con la presidente della Camera, che ha dalla sua il fatto di essere una donna e di avere un grande ascendente presso l’elettorato di quell’area.