«Così si distruggono delle vite»
«Intendendo lo sport in quel modo hanno distrutto delle vite, se invece ci si comporta correttamente, lo sport le salva». È sconcertato Niccolò Campriani, pluriolimpionico del tiro, davanti all’ennesima tappa dello scandalo doping che coinvolge la Russia. «Un sistema di propaganda che mi ricorda la Germania Est — aggiunge Campriani— . La cosa era nell’aria. La tristezza la provo per chi ha gareggiato contro chi aveva barato e per i russi stessi, che sono stati i primi a rimetterci. I primi a perderci sono gli atleti, perché credo sia brutto vincere un oro olimpico e poi non potersi guardare allo specchio». L’ammonimento finale: «È arrivata l’ora di fare una pulizia profonda, colpendo non solo gli atleti ma anche, e soprattutto, chi stava intorno a loro E poi basta con l’ossessione delle vittorie e dei medaglieri. Raccontiamo lo sport nel modo giusto. Basta con l’idea di un oro che rende eroi mentre un quarto posto è un flop: una vittoria ai Giochi deve diventare la conseguenza di un percorso di vita».