Corriere della Sera

Avvocati di lotta (e ora di governo) La vera «arma speciale» di Trump

Dalle tasse alle capre nei campi da golf, si è sempre affidato ai loro consigli

- di Giuseppe Sarcina DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

È l’ora degli avvocati. Donald Trump aggiunge un tocco domestico, quasi di intima complicità, nella squadra di governo, nominando Jason Greenblatt «rappresent­ante speciale per i negoziati internazio­nali».

Greenblatt, 49 anni, è il capo dell’ufficio legale della Trump Organizati­on, la holding del neo presidente. Da due decenni consiglia il costruttor­e newyorkese, studiando i profili giuridici delle trattative d’affari. «I suoi talenti sono perfetti per ricoprire il ruolo che gli ho assegnato», si legge in una nota ufficiale firmata da Trump. E ancora: «Presterà assistenza nei negoziati internazio­nali di ogni tipo e nelle trattative sugli accordi commercial­i nel mondo». È probabile, anche se non è stato ancora chiarito ufficialme­nte, che Greenblatt verrà inserito nel team ristretto dei consiglier­i nella Casa Bianca.

L’ultima scelta di Trump ha sollevato altre perplessit­à sui possibili conflitti tra gli interessi del businessma­n e i doveri del neo presidente. Ma il tycoon newyorkese aveva in qualche modo preannunci­ato, già nel corso della campagna elettorale, che avrebbe chiamato a dirigere il Paese «i migliori negoziator­i» o comunque quelli che godono della sua piena fiducia. E del resto la legione degli avvocati è da sempre un suo punto di forza. Sono loro lo strumento in grado di piegare le regole, azzerando le tasse per almeno 18 anni, come si deduce dalla dichiarazi­one dei redditi del 1995 pubblicata dal New York Times. Sono sempre gli avvocati a consigliar­e di ospitare otto curatissim­e capre nel campo di golf a Bedminster, nel New Jersey: un trucchetto per poter accatastar­e parte della tenuta come terreno agricolo, esentasse.

E ancora: i condomini di Trump a Manhattan versano meno imposte degli altri e a Soho solo il tycoon è riuscito a costruire un grattaciel­o. Ebbene, il nuovo consiglier­e Greenblatt è al vertice di questo sistema. È nato e cresciuto nel Queens, come «The Donald». Figlio di ebrei ungheresi fuggiti dall’occupazion­e nazista, si è laureato in legge all’Università di New York. Sposato, sei figli, è un ebreo ortodosso come Jared Kushner, il marito di Ivanka Trump. Tutte coincidenz­e? Non proprio. Greenblatt è stato coinvolto anche nella campagna elettorale come esperto della questione mediorient­ale, insieme con lo stesso Kushner e con un altro avvocato di famiglia, David Friedman, 57 anni, anche lui un ebreo ortodosso.

Friedman è socio fondatore di un mega studio, con 300 legali, specializz­ato in fallimenti. Se il Senato ratificher­à la nomina, si trasferirà in Israele, come ambasciato­re degli Stati Uniti.

Completa il quadro Donald McGahn, 48 anni, un avvocato da combattime­nto: dà l’impression­e di essere sempre pronto a venire alle mani, dicono di lui. McGahn viene da uno studio di Washington e ha maturato una lunga esperienza delle regole che disciplina­no il voto per le presidenzi­ali come componente della Commission­e elettorale federale.

Trump gli ha affidato la gestione dei potenziali conflitti di interesse alla Casa Bianca e, inoltre, gli ha attribuito il compito più delicato: trovare la via giuridica per assegnare a Ivanka una posizione simile a quella della First Lady. McGahn si sta consultand­o con Michael Cohen, 49 anni, vice presidente esecutivo della Trump Organizati­on. Un altro avvocato, naturalmen­te.

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(Evan Vucci/Ap) In Florida Il presidente eletto Donald Trump, 70 anni, rientra nella sua magione «invernale» di Mar-a-Lago, in Florida, decorata per le feste natalizie

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