Corriere della Sera

Lavoro, in crescita il «posto fisso» Ma cala l’occupazion­e giovanile

Rapporto ministero, Inps, Inail, Istat: 0,9% in più di attivi. Rivisto il saldo assunzioni-uscite

- L. Sal.

Rispetto a un anno fa, nel terzo trimestre 2016, le cose sono migliorate: l’occupazion­e segna un aumento dello 0,9% e il numero dei dipendenti è cresciuto di 543 mila unità. Se il confronto si fa con il trimestre precedente, invece, il quadro è stazionari­o, rendendo ancora più evidente la frenata causata dalla riduzione dello sconto sui contributi per le assunzioni stabili.

Continuano a crescere i voucher, i buoni a ore che tanto fanno discutere in questi giorni tra il referendum della Cgil in arrivo e le correzioni allo studio del governo: più 34,6% rispetto all’anno scorso. E, soprattutt­o, si conferma un mondo del lavoro diviso a metà. L’occupazion­e cala tra gli under 35, meno 0,6% rispetto al trimestre precedente ma cresce tra gli over 50 (+1%) soprattutt­o a causa dell’innalzamen­to dell’età della pensione. Per la prima volta i dati sul lavoro vengono forniti insieme

da ministero, Istat, Inps e Inail. Un rapporto unico, relativo al terzo trimestre 2016, che prende il posto di quelli che prima ognuno rilasciava per conto proprio. L’obiettivo è consentire una lettura ragionata di quei numeri che prima potevano apparire contraddit­ori, una volta positivi un’altra negativi. Per fare questo è stato necessario rielaborar­e alcune cifre, anche con qualche sorpresa.

Un esempio per capire. Il rapporto sulle comunicazi­oni obbligator­ie pubblicato a inizio dicembre dal ministero del Lavoro segnalava un saldo positivo fra attivazion­i e cessazioni pari 64 mila unità. Il dato rielaborat­o nel nuovo rapporto unico è migliore: il saldo positivo sale a 93 mila unità. Un aumento che sfiora il 50% anche se si tratta di una comparazio­ne impropria. Il calcolo è frutto di due operazioni. La destagiona­lizzazione, cioè l’eliminazio­ne di quei picchi verso l’alto o verso il basso legati al periodo della rilevazion­e. E la costruzion­e di medie per il trimestre che prendono il posto dei semplici flussi, cioè dei numeri registrati in entrata e in uscita. Operazioni tecniche ma con risultati evidenti e importanti.

Al di là dei dettagli resta la fotografia complessiv­a. Il presidente del consiglio Paolo Gentiloni parla di «buone notizie su crescita e contratti stabili» anche se «possiamo fare di più». Sempre ieri l’Istat ha pubblicato l’indice della fiducia di famiglie e imprese rilevato a dicembre. Un dato importante, il primo dopo la vittoria del no al referendum e le dimissioni del governo Renzi. Per le famiglie la fiducia è cresciuta, per le imprese invece è diminuita.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy