Corriere della Sera

Il fascino dell’oratoria

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Caro Romano, leggo l’intervista (Corriere, 18 dicembre) a Enzo Bettiza che definisce John Kennedy un sopravvalu­tato. Mi sono subito ricordato di una Domenica del Corriere del 1963 che riportava in copertina il presidente Usa nel gesto di seminare con il conseguent­e titolo: il seminatore. Accanto a lui un altro grande seminatore, Giovanni XXIII. Nemmeno mi sfiora l’idea di dover sconfessar­e il settimanal­e che entrò nella maggior parte delle case degli italiani e pertanto chiedo a lei cosa ha seminato Kennedy che non è spuntato o che è cresciuto male. È stata poi sopravvalu­tata la semina o lo scarso raccolto?

Alessandro Prandi alessandro.prandi51@gmail.com

Bettiza ha ragione. La sua popolarità fu dovuta in larga parte al fascino della sua persona, alla sua oratoria e alla grande voglia di cambiament­i che circolava allora nella società americana. Ma le cose fatte, tutto sommato, sono piuttosto modeste. Naturalmen­te non sapremo mai che cosa sarebbe accaduto se non fosse stato ucciso prima della fine del terzo anno del suo mandato.

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