Mattarella e le regole prima delle elezioni
I giovani nel discorso di fine anno: il lavoro problema numero uno E chi va all’estero merita rispetto
Sciogliere subito le Camere dopo le dimissioni di Renzi o insediare un nuovo governo in vista di «regole elettorali chiare e adeguate»? Il capo dello Stato torna sul voto anticipato nel messaggio di fine anno.
È un discorso ricco di citazioni, politico, ma anche denso di episodi che hanno segnato le cronache dell’anno che si è chiuso, quello del capo dello Stato. Il presidente della Repubblica, che ha invocato lo stop all’odio «come strumento di lotta politica», definisce l’Italia una «comunità di vita», che ha avuto i suoi lutti e le sue gioie, come il ritorno dei fucilieri della Marina a lungo detenuti in India, «ora finalmente a casa con i loro cari».
Mattarella ricorda la scomparsa del ricercatore Giulio Regeni, le vittime della strage di Dacca, quelle del disastro ferroviario in Puglia, Valeria Solesin, che ha perso la vita a Parigi, Fabrizia Di Lorenzo, morta sempre per mano terrorista a Berlino. È una sorta di caldo abbraccio ai familiari, per far sentire la vicinanza di tutto il Paese, «a nome di tutti, un pensiero di grande solidarietà che non si attenua con il passar del tempo».
«Il problema numero uno del Paese resta il lavoro», è l’altro messaggio: «Nonostante l’aumento degli occupati, sono ancora troppe le persone a cui il lavoro manca da tempo. Non
58,61% lo share complessivo registrato dal discorso di fine anno di Sergio Mattarella. L’intervento del capo dello Stato è stato seguito da 10.059.981 spettatori sulle varie reti.
potremo sentirci appagati finché il lavoro, con la sua giusta retribuzione, non consentirà a tutti di sentirsi pienamente cittadini». E i giovani che «studiano o lavorano in altri Paesi d’Europa» meritano «rispetto». Un altro passaggio riguarda le elezioni. In molti gli hanno scritto chiedendo perché non si tornasse alle urne, e Mattarella ha spiegato: «Non vi è dubbio che, in alcuni momenti particolari, la parola agli elettori costituisca la strada maestra. Ma il voto anticipato è una scelta molto seria. Occorre che vi siano regole chiare e adeguate perché gli elettori possano esprimere, con efficacia, la loro volontà. Queste regole, oggi, non ci sono».
La chiusa del discorso è ritorno alla «comunità» Italia, ai bambini del terremoto, che hanno inviato un disegno. Le parole del Presidente «sono entrate nei nostri cuori», dicono i familiari di Fabrizia. Ringrazia anche Bebe Vio, ricordata per il suo «entusiasmo travolgente». E «di cuore» ha ricambiato gli auguri pure papa Francesco.
Le reazioni politiche sono di marca diversa: «Una stella polare», dice il premier Gentiloni. Matteo Renzi è fra i primi a telefonare al capo dello Stato per dare la sua «piena condivisione». Un «discorso equilibrato», è il commento di Forza Italia, mentre la Lega boccia tutto: «Mattarella non mi rappresenta. Per la Lega gli italiani, i nostri concittadini, vengono prima. Lui mette prima le banche, l’Europa, i poteri forti», attacca Matteo Salvini.