Corriere della Sera

Mattarella e le regole prima delle elezioni

I giovani nel discorso di fine anno: il lavoro problema numero uno E chi va all’estero merita rispetto

- Di Marzio Breda Galluzzo Guerzoni, Piccolillo

Sciogliere subito le Camere dopo le dimissioni di Renzi o insediare un nuovo governo in vista di «regole elettorali chiare e adeguate»? Il capo dello Stato torna sul voto anticipato nel messaggio di fine anno.

È un discorso ricco di citazioni, politico, ma anche denso di episodi che hanno segnato le cronache dell’anno che si è chiuso, quello del capo dello Stato. Il presidente della Repubblica, che ha invocato lo stop all’odio «come strumento di lotta politica», definisce l’Italia una «comunità di vita», che ha avuto i suoi lutti e le sue gioie, come il ritorno dei fucilieri della Marina a lungo detenuti in India, «ora finalmente a casa con i loro cari».

Mattarella ricorda la scomparsa del ricercator­e Giulio Regeni, le vittime della strage di Dacca, quelle del disastro ferroviari­o in Puglia, Valeria Solesin, che ha perso la vita a Parigi, Fabrizia Di Lorenzo, morta sempre per mano terrorista a Berlino. È una sorta di caldo abbraccio ai familiari, per far sentire la vicinanza di tutto il Paese, «a nome di tutti, un pensiero di grande solidariet­à che non si attenua con il passar del tempo».

«Il problema numero uno del Paese resta il lavoro», è l’altro messaggio: «Nonostante l’aumento degli occupati, sono ancora troppe le persone a cui il lavoro manca da tempo. Non

58,61% lo share complessiv­o registrato dal discorso di fine anno di Sergio Mattarella. L’intervento del capo dello Stato è stato seguito da 10.059.981 spettatori sulle varie reti.

potremo sentirci appagati finché il lavoro, con la sua giusta retribuzio­ne, non consentirà a tutti di sentirsi pienamente cittadini». E i giovani che «studiano o lavorano in altri Paesi d’Europa» meritano «rispetto». Un altro passaggio riguarda le elezioni. In molti gli hanno scritto chiedendo perché non si tornasse alle urne, e Mattarella ha spiegato: «Non vi è dubbio che, in alcuni momenti particolar­i, la parola agli elettori costituisc­a la strada maestra. Ma il voto anticipato è una scelta molto seria. Occorre che vi siano regole chiare e adeguate perché gli elettori possano esprimere, con efficacia, la loro volontà. Queste regole, oggi, non ci sono».

La chiusa del discorso è ritorno alla «comunità» Italia, ai bambini del terremoto, che hanno inviato un disegno. Le parole del Presidente «sono entrate nei nostri cuori», dicono i familiari di Fabrizia. Ringrazia anche Bebe Vio, ricordata per il suo «entusiasmo travolgent­e». E «di cuore» ha ricambiato gli auguri pure papa Francesco.

Le reazioni politiche sono di marca diversa: «Una stella polare», dice il premier Gentiloni. Matteo Renzi è fra i primi a telefonare al capo dello Stato per dare la sua «piena condivisio­ne». Un «discorso equilibrat­o», è il commento di Forza Italia, mentre la Lega boccia tutto: «Mattarella non mi rappresent­a. Per la Lega gli italiani, i nostri concittadi­ni, vengono prima. Lui mette prima le banche, l’Europa, i poteri forti», attacca Matteo Salvini.

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(LaPresse) La scelta In poltrona, senza scrivania, le bandiere Italiana, del presidente e dell’Ue e una tegola decorata dagli alunni della «De Gasperi» di Norcia: il messaggio di Mattarella è stato registrato al primo piano del Belvedere del Torrino del...
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Il dietro le quinte Sul canale YouTube del Quirinale il backstage del discorso: da destra, il capo dello Stato, il suo portavoce Giovanni Grasso, la regista Francesca Bartolomei

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